Leggere "Mangiabbinando - le ghiotte considerazioni" libro di Stefano Buso*, sarà un imperdibile nutrimento per la mente, dove in un’esplorazione gastronomica innovativa si compie un itinerario gustativo tutto da scoprire, leggere ed assaporare pagina dopo pagina, in un crescendo che stimola curiosità, palato e desideri …
Il punto di vista di un esperto e di un edonista dei sapori:
La genesi di questo scritto è maturata nel tempo o è il frutto di un’ispirazione immediata?
Bella domanda, quasi un’attraversata nella mia memoria. Nasce in maniera graduale, aggiungendo e togliendo. Rispetto alla versione del 2006 sono stati eliminati due capitoli troppo tecnici. Una sorta di incredibile capriola nell’infinito mondo enogastronomico.
Quale sensazione o odore o piatto è stato l’incipit di questo libro?
Senz’altro i fondi di cucina, i soffritti perché da poche verdure rosolate, quasi sempre nasce un piatto buono, saporito se preparato con amore. I profumi, gli odori del cibo che si catturano tra vie, piazze e calli…il cibo di strada. Ecco, probabilmente, cosa mi ha… illuminato!
Se la fantasia e la creatività è il filo conduttore di molti abbinamenti proposti, ciò vuol dire che tutti, anche i profani possono azzardare in cucina?
Lascio cadere ogni tentazione creativa affermando che, se è pur vero che in cucina sembra semplice creare, abbinare, affiancare o modificare una ricetta, ogni trasgressione o spregiudicatezza se non supportata da un minimo di buon senso cade facilmente nel banale. Inizialmente è importante esplorare…con umiltà.
La libertà assoluta in ambito gastronomico può sconfinare nell’autarchia o al contrario, può rappresentarne un suo logico divenire?
La libertà assoluta culinaria sembrerebbe particolarmente affine al pensiero gastronomico del puro godimento, del piacere in antitesi con la definizione di chiusura, di isolamento. Si dovrebbe tuttavia fare ben attenzione a concretizzare sempre e comunque un cibo buono, mangiabile. Talvolta si sceglie di andar oltre la concretezza, il vissuto, con il conforto della mera creatività. Non sempre il risultato è quello auspicato, anzi, spesso è palesemente perfettibile! È confortante sapere che ogni giorno nascono nuovi percorsi mangerecci a condizione che siano ben ancorati alla memoria…questa, potrebbe (anche) essere una non scontata e auspicabile conseguenza.
Premesso che il libro si presenta da solo nella sua “appetibilità”, perché leggere “Mangiabbinando”?
Mangiabbinando non è certo un nuovo altisonante itinerario gastronomico. È un piccolissimo libretto realizzato senza scopi commerciali, che si appella di più ad astrazioni, a sensazioni che a verità assolute culinarie. È particolarmente consigliato a chi apprezza il gusto senza prendersi troppo sul serio. È, soprattutto, un libro per curiosi, per dilettanti; per quanti amano le gustose soddisfazioni a tavola…
Grazie per le precisazioni che meglio aiutano a comprendere, solleticando la fame di sapere.
segnalibro
Titolo: Mangiabbinando - Ghiotte considerazioni
*Autore: Stefano Buso, critico enoculinario, membro A.I.G.S. (Accademia Italiana Gastronomica Storica), wineblogger, studioso di storia e tradizioni della cucina, associato ad A.S.A. (Associazione Stampa Agroalimentare Italiana).
Opera: depositata
Formato: brossura plastificata lucida
Pagine: pag. 64
Prezzo: volume gratuito (solo il costo delle spese postali del contrassegno)
Segnalibro: incluso nel volume
Per informazioni o per richiedere una copia è stato realizzato un blog - Mangiabbinando showblog - con tutte le informazioni relative all’edizione.
Buona lettura!
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Nota - A lettura ultimata posso dire che si tratta di un libro scritto con la levità che è propria di chi conosce e padroneggia bene gli argomenti, rendendoli gradevolmente fruibili a chi legge.
Un approccio originale al mondo enogastronomico, l’approccio di un esperto del settore che vi si accosta con gli strumenti di una grande professionalità, ma anche con una visione fresca ed emozionale e soprattutto senza preconcetti.
Un libro originale che affronta tematiche enogastronomiche, da un punto di vista emozionale e tecnico al tempo stesso, in un racconto vivace suddiviso in sezioni solo per motivi organizzativi, ma di fatto un continuum narrativo che spazia dagli abbinamenti “pizza e cibo”, “tè e cibo”, “drink e cibo”, elargendo suggerimenti preziosi sui vini da abbinare o le temperature per degustare la birra.
Interessanti le note storiche, le ricette a tema, gli approfondimenti di tematiche quali la “Grammatica tra i fornelli” o “La cucina che non c’è”… il tutto gradevolmente inframmezzato da citazioni.
Un libro interessante e vivace, dal taglio narrativo e avvincente, dal quale apprendere gustosamente.
Un racconto-alchimia da assaporare con gusto, per essere sognatori a tavola.