L’insospettabile versatilità della polenta
E’ quello che ho pensato al cospetto di questo dessert tipicamente invernale che può concludere un excursus dove la polenta è declinata a tutto pasto o può semplicemente percorrere una nuova via del gusto, come dolce genuino e naturale.
E’ quello che ho pensato al cospetto di questo dessert tipicamente invernale che può concludere un excursus dove la polenta è declinata a tutto pasto o può semplicemente percorrere una nuova via del gusto, come dolce genuino e naturale.
Un dessert caratterizzato da diverse consistenze da saggiare: la morbidezza della polenta, il croccante delle mandorle e il succoso dell’arancia, il tutto stemperato nelle calde tonalità dell’oro, in un'armoniosa e sobria dolcezza da scoprire, per farsi conquistare.
Tartelette di polenta con arancia e croccante di mandorle
Ingredienti x 4
Polenta
300 ml acqua circa
3 cucchiai di farina di polenta circa
Croccante di mandorle
4 cucchiai zucchero
3 cucchiai mandorle
1 arancia
Preparazione. Porre l’acqua in una pentola (la prossima volta aromatizzerò la polenta con il succo di ½ arancia) e farla intiepidire, versare a pioggia la farina di polenta (un po' di zucchero ci starebbe bene) e mescolare con una frusta affinché non si formino grumi. Rimestare continuamente e quando la polenta assume una consistenza soda, spegnere.
Stendere la polenta su un foglio di carta forno, ricoprire con un lembo e livellarla con il matterello, riducendola ad uno spessore di circa 2 cm. Attendere che si freddi e si compatti bene, quindi con un anello d’acciaio di 8 cm di diam., ricavare le tartellette e adagiarle sui singoli piatti.
Croccante alle mandorle. Far andare lo zucchero con l’acqua ed un po’ di succo d’arancia, in un pentolino con il fondo spesso ed attendere che raggiunga un colorito dorato. Quindi allontanarlo dal fuoco ed incorporarvi le mandorle. Stendere il composto su un foglio di carta forno, e compattare, cercando di dare una forma quadrata. Attendere che si cristallizzi e pestare.
Cospargere ogni tartelletta con il croccante frantumato, coprire con una fetta d’arancia pelata a vivo [eventualmente glassare con un filo di miele] e guarnire con una mandorla caramellata.
- La ricetta originale prevede una spolverata di zucchero di canna ed un passaggio sotto il grill caldo [da me volutamente evitato, in quanto preferisco la consistenza morbida] per conferire alle tartellete una certa compattezza. [Tratto da Cucina Moderna]
Nota storica - La parola “mais” deriva da “mahis” termine con cui gli indigeni dell’America centrale chiamavano questo cereale che C. Colombo portò in Europa al ritorno del suo secondo viaggio nelle Americhe (1469) reperti archeologici fanno risalire questa coltura ad oltre 3.000 anni fa: antiche popolazioni dell’America centro-meridionale, come gli Aztechi, i Maya e gli Incas, lo coltivavano sugli altopiani delle Ande utilizzandolo come elemento base della loro alimentazione.
Una volta giunto in Europa, il masi si diffuse molto lentamente. Infatti solo nella seconda metà del ‘500 e al principio del ‘600 venne messo a coltura nelle province venete, mentre nel territorio lombardo era considerato non commestibile per cui ne era proibita la commercializzazione. Fu proprio in questo periodo che al mais fu dato l’appellativo di “formento turco” o “grano di Turchia” in quanto il termine “turco” era sinonimo di straniero, forestiero, esotico da cui l’attuale termine di granturco. Solo alla fine del ‘ 600 e ancor più all’inizio del ‘700, la coltura del mais ebbe un notevole impulso in tutta la pianura padana, dove divenne sotto forma di farina, la base dell’alimentazione dei contadini di quelle zone.
3 cucchiai di farina di polenta circa
Croccante di mandorle
4 cucchiai zucchero
3 cucchiai mandorle
1 arancia
Preparazione. Porre l’acqua in una pentola (la prossima volta aromatizzerò la polenta con il succo di ½ arancia) e farla intiepidire, versare a pioggia la farina di polenta (un po' di zucchero ci starebbe bene) e mescolare con una frusta affinché non si formino grumi. Rimestare continuamente e quando la polenta assume una consistenza soda, spegnere.
Stendere la polenta su un foglio di carta forno, ricoprire con un lembo e livellarla con il matterello, riducendola ad uno spessore di circa 2 cm. Attendere che si freddi e si compatti bene, quindi con un anello d’acciaio di 8 cm di diam., ricavare le tartellette e adagiarle sui singoli piatti.
Croccante alle mandorle. Far andare lo zucchero con l’acqua ed un po’ di succo d’arancia, in un pentolino con il fondo spesso ed attendere che raggiunga un colorito dorato. Quindi allontanarlo dal fuoco ed incorporarvi le mandorle. Stendere il composto su un foglio di carta forno, e compattare, cercando di dare una forma quadrata. Attendere che si cristallizzi e pestare.
Cospargere ogni tartelletta con il croccante frantumato, coprire con una fetta d’arancia pelata a vivo [eventualmente glassare con un filo di miele] e guarnire con una mandorla caramellata.
- La ricetta originale prevede una spolverata di zucchero di canna ed un passaggio sotto il grill caldo [da me volutamente evitato, in quanto preferisco la consistenza morbida] per conferire alle tartellete una certa compattezza. [Tratto da Cucina Moderna]
Nota storica - La parola “mais” deriva da “mahis” termine con cui gli indigeni dell’America centrale chiamavano questo cereale che C. Colombo portò in Europa al ritorno del suo secondo viaggio nelle Americhe (1469) reperti archeologici fanno risalire questa coltura ad oltre 3.000 anni fa: antiche popolazioni dell’America centro-meridionale, come gli Aztechi, i Maya e gli Incas, lo coltivavano sugli altopiani delle Ande utilizzandolo come elemento base della loro alimentazione.
Una volta giunto in Europa, il masi si diffuse molto lentamente. Infatti solo nella seconda metà del ‘500 e al principio del ‘600 venne messo a coltura nelle province venete, mentre nel territorio lombardo era considerato non commestibile per cui ne era proibita la commercializzazione. Fu proprio in questo periodo che al mais fu dato l’appellativo di “formento turco” o “grano di Turchia” in quanto il termine “turco” era sinonimo di straniero, forestiero, esotico da cui l’attuale termine di granturco. Solo alla fine del ‘ 600 e ancor più all’inizio del ‘700, la coltura del mais ebbe un notevole impulso in tutta la pianura padana, dove divenne sotto forma di farina, la base dell’alimentazione dei contadini di quelle zone.
Una dieta esclusivamente a base di farina di mais fu però la causa del diffondersi della pellagra, una malattia endemica che colpì quelle popolazioni fino agli inizi del '900. Solamente tra il 1913 ed il 1930 ne fu scoperta al causa, qaule deficienza nutrizionale vitaminica ...
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Premi - Dedico queste Tartellette a
imma di dolci a gogò e mirtilla di angolo cottura per avermi attribuito il meme- premio Buoni propositi
claudia di my ricettarium per avermi conferito il premio Una marcia in più
e chiara de il giulebbe per avermi insignita del premio Un abbraccio
premi che assegno a tutti i lettori silenziosi che assiduamente o sporadicamente, sfogliano queste mie pagine virtuali, in cerca di idee per alimentare la loro creatività.
maddai!!! che ricettine curiosa!!!! queste tartellette devono essere buonissime!!!
RispondiEliminaun bacione!
ma dove le scovi queste ricettine cosi alternative??
RispondiEliminaun bacione
Cara lenny :-) riesco a staccarti un attimo dalla finezza dei tuoi piatti... uno povero, ma bello, lo conosci? allora t'aspetto... insieme alla compagnia del cavatappi tra l'altro! :-)
RispondiEliminaMolto originale!! E bella anche la presentazione del piatto con quelle gocce di caramello:)
RispondiEliminaquesta ricetta è semplicemente fantastica! mai avremmo pensato di abbinare la polenta con l'arancia....davvero un bel piatto!!
RispondiEliminabacioni
beh, da polentona bresciana qual sono non posso che adottare questa delizia!Lenny sei grande!!!
RispondiEliminaBacione
Fantastica! La polenta usata nei dolci è veramente grandiosa! L'ho scoperta anch'io quest'anno per caso e mi è piaciuta subito!
RispondiEliminaVoglio provare anche la tua....
BAcioni
Castagna
Passa da me...c'è un premietto da ritirare!
RispondiEliminaUn bellissimo gioco di consistenze..da provare:) Ma quando finirai di stupirmi!??
RispondiEliminaMa è davvero molto originale!!!!!!!!
RispondiEliminasara - è sorprendente la versatilità in cucina della polenta: nonostante sia la regina di tante preparazioni salate, ben si presta ad essere ingrediente protagonista di ricette dolci e queste tartellete ne sono un esempio
RispondiEliminamirtilla - questa è una ricetta made in Cucina moderna
precisina - partecipo con piacere alla tua iniziativa: devo solo pensarci su
sweetcook - ho utilizzato le gocce di caramello, per recuperare quello avanzato dal croccante
manu e silvia - è una ricetta che sorprende favorevolemte per la piacevolezza degli abbinamenti
saretta - anche io adoro la polenta nelle sue tante declinazioni
castagna e albicocca - l'utilizzo della polenta nei dolci, per me è una scoperta recente e piacevole
valina - vengo a dare un'occhiata, grazie
elga - le diverse consitenze, molto spesso rendono uniche determinate preparazioni
claudia - se inizialmente a stupire può essere il ruolo della polenta in un dessert, all'assaggio a stupire è la bontà
La declinazione dolce della polenta mi mancava! La mia preferita è con stracchino e grana, è un buon piatto anche se si prepara solo in poche occasioni :-) baci
RispondiEliminaEcco come nobilitare la polenta creando un magico contrasto di consistenze! Grandiosa idea Lenny, non mi stancherò mai di passare di qui per vedere le tue sempre interessanti proposte!
RispondiEliminaBaci
Lenny, ti avrò scritto mille volte ce sei bravissima...e poi le tue presentazioni sono sempre molto eleganti...
RispondiEliminaUn bacione e W la calabria!
versatilità finora insospettata..riesci sempre a stupire cara Lenny..un bacione!
RispondiEliminama ogni ricetta supera l'altra...
RispondiEliminaogni foto e'meravigliosa...
sempre cose particolari...da provare e da osare...
ciao!
Stupendo questo utilizzo in dolce della polenta...sicuramente sa provare!
RispondiEliminaUn bacio
fra
twostella - la polenta è una base neutra e questo la rende idonea alla realizzazione di dolci
RispondiEliminacamomilla - è un nobile ingrediente, forse di recente un pò trascurato
dolcienonsolo - grazie cara
elisa - è una versatilità tutta da sperimentare
chiara - osare permette di fare nuove scoperte
fra - in particolare conquista il contrasto tra la morbidezza e neutralità della polenta e lo "scrocchiare" e la dolcezza del croccante alle mandorle
Mamma mia che abbinamento, io adoro la polenta, da provare.
RispondiEliminagrazie
Grazie per questo articolo che aggiunge + in quello che già sappiamo. Ti seguo per un paio di mesi, e vi ringrazio per i vostri consigli che aiutano giovani blogger di oggi per promuovere al meglio il loro business.
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