Nel periodo della vendemmia, la vita del mio paese conosceva un fermento inusuale: tutti si attivavano per la raccolta dell'uva, in un andirivieni concitato di uomini e mezzi.
Fino a qualche anno fa, anche chi non possedeva vigne, veniva coinvolto in questa girandola, perchè riceveva in regalo, in segno di amicizia e stima, cassette e cassette di uva appena raccolta.
Fino a qualche anno fa, anche chi non possedeva vigne, veniva coinvolto in questa girandola, perchè riceveva in regalo, in segno di amicizia e stima, cassette e cassette di uva appena raccolta.
Arrivava così l'appuntamento autunnale con le conserve dell'uva: un rito che si rinnovava ogni anno. Allora le vie si riempivano dell'odore prepotente e intenso del mosto che in alcuni vicoli si sovrapponeva a quello dolciastro della cottura di marmellate e vinocotto...
E' per non smarrire il filo di questi ricordi che la mia mamma, ogni anno, puntualmente fa rivivere quei profumi nella nostra casa.
A me capita di aiutarla in queste incombenze per sgravarle un pò di lavoro, ma quest'anno il mio contributo è stato più "partecipato".
Vinocotto di uve Cirò
Un dolcissimo preparato sciropposo che secondo la tradizione, veniva usato per arricchire i dolci natalizi e per dolcificare la neve raccolta in superficie per le golose granite invernali.
E' per non smarrire il filo di questi ricordi che la mia mamma, ogni anno, puntualmente fa rivivere quei profumi nella nostra casa.
A me capita di aiutarla in queste incombenze per sgravarle un pò di lavoro, ma quest'anno il mio contributo è stato più "partecipato".
Vinocotto di uve Cirò
Un dolcissimo preparato sciropposo che secondo la tradizione, veniva usato per arricchire i dolci natalizi e per dolcificare la neve raccolta in superficie per le golose granite invernali.
Ingredienti
3 l Mosto di Uva nera di vendemmia
Preparazione. Filtrare il mosto con un colino a maglie fitte e versarlo in una pentola. Portarlo ad ebollizione ed, al formarsi della prima schiuma, rimuoverla con una schiumarola, ripetendo l’operazione per tre volte. Quindi proseguire con la cottura, per circa 3 ore, fino a che il liquido non vela il cucchiaio e non si è ridotto di 1/3 (cioè da 3 l di mosto, si dovrà ricavare 1l di vinocotto). Farlo freddare e trasferirlo in una bottiglia che deve essere coperta con una pezzuola ben pulita, per consentire al vinocotto di "respirare". Lo sciroppo è pronto, ma sedimenterà per circa 2 mesi, al termine dei quali, va travasato in un'altra bottiglia.
GLOSSARIO
Vinocotto. Questo particolare tipo di vino, che può ricordare nel sapore il più famoso vino passito, si ottiene da una tecnica tradizionale che alcuni fanno derivare fin dagli antichi tempi dei Greci (IV secolo a.C.), una tecnica poi tramandata attraverso i millenni fino ai giorni nostri.I patrizi romani, gli imperatori e i papi degustavano questa bevanda al termine dei loro fastosi banchetti e fino a due secoli fa era molto commercializzato anche con altri paesi europei.
Recentemente la Facoltà di Agraria dell'Università di Teramo ha pubblicato su un noto ed autorevole giornale nordamericano i risultati dello studio condotto dal professore Dino Mastrocola riguardo al alto potere antiossidante di questo vino dovuto alla caramellizzazione degli zuccheri durante la pastorizzazione del mosto.
Mi fa pensare alla nostra "sapa" con la quale prepariamo parecchi dolci soprattutto "per i morti"...Magari per il 2 Novembre ne prepariamo uno!
RispondiEliminaCiao,
Aiuolik
Anche qui in molti paesi lo fanno per i cannaricoli di Natale e conosco bene quell'odore, ma tu che altro ci prepari col mosto cotto? Aspettiamo nuove ideee...
RispondiEliminaNe sento parlare molto, non ho mai assaggiato dolci con il mosto!sono curiosa! :)
RispondiEliminaAIUOLIK- Vada per il 2 novembre
RispondiEliminaCOCO- Spero di non deludervi
NIGHTFAIR- Le curiosità vanno sempre soddisfatte
caspita.. chissà che buono! Mi viene in mente l'uva passatella che è straordinaria.. si può provare con quella? che bel piatto che hai preparato con questo mosto, le farfalle al grana! Squisite..!
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RispondiElimina@fiOrdivanilla: la tradizione vuole che il vinocotto venga usato per dolcificare la neve o per dolcificare il grano cotto il 13 dicembre in onore di S. Lucia (simile alla sicula cuccia di S. Lucia), ma a me piace utilizzarlo nei modi più svariati: difatti, oltre alle
RispondiEliminaFarfalle al grana su crema di zucchine con carbone di olive e note di vino cotto
ho preparato
Croquembouche ai tre formaggi e caramello al vino cotto
Fiori di zucca farciti con pere e provola e glassa di vino cotto
Spaghetti alla crema di fave e note di vino cotto
Panna cotta.
Per una rassegna di ricette con il vinocotto puoi dare un'occhiata alla raccolta di maricler
Mi piace moltissimo quando si parla di prodotti della tradizione. Ogni paese ha i suoi e sono una grandissima ricchezza che andrebbe preservata e per quanto possibile riproposta e fatta conoscere. Mi è piaciuto tanto questo post che ho letto con attenzione. Io purtroppo il mosto e il vinocotto non ho mai avuto la fortuna di assaggiarli, ma la curiosità c'è.....
RispondiEliminaMa dove vado io a trovare il mosto? Ma si può fare in casa?
Il cheese cake l' ho scoperto da poco e mi ha subito conquistata. L'aggiunta del vinocotto lo rende senz'altro particolare.....ma per assaggiarlo mi sa proprio che devo aspettare che tu apra il ristorante :)
Io aspetto eh.......
Ti abbraccio. A presto
So che in alcune città si può reperire il mosto nei super: quindi non disperare ...
RispondiEliminaIn alternativa potresti ricavare il mosto, passando al passaverdure i chicchi d'uva: è un avoraccio, lo so, ma è una possibilità!
Infine potresti anche trovare il vino cotto in commercio .....