In forma o senza forma: è il dilemma dei nostri tempi in una società dell’apparire che richiede una cura attenta e meticolosa dell’aspetto, in un estetismo molto spesso vacuo, portato all’inverosimile.
Essere in forma è l’imperativo che orienta comportamenti e scelte (anche di vita), un delirio che miete vittime consapevoli e non, sfinite in una ricerca continua di una presunta perfezione …. e a farne le spese, anche l’ignaro amaranto, in forma, suo malgrado, per piacere.
Essere in forma è l’imperativo che orienta comportamenti e scelte (anche di vita), un delirio che miete vittime consapevoli e non, sfinite in una ricerca continua di una presunta perfezione …. e a farne le spese, anche l’ignaro amaranto, in forma, suo malgrado, per piacere.
Sformato di amaranto ai porri
Ingredienti x 6
250 g amaranto in grani (commercio equo e solidale)
500 ml brodo vegetale
cipolla
salvia
olio evo
sale
noce moscata
1 porro (ricetta d'aprile, ma il porro può essere sostituito da altra verdura)
formaggio
Preparazione. Lavare bene l’amaranto e farlo cuocere nel brodo, unitamente alla salvia, a fuoco basso per almeno 20’. Scolarlo, eliminando al salvia e aromatizzarlo con un po’ di noce moscata e un’ombra di cipolla, tagliata finemente e precedentemente rosolata in un filo d’olio e salvia.
Nel frattempo, tagliare minutamente a coltello ½ porro (preferendo la parte bianca e tenera), regolare di sale e farlo andare con un filo d’olio.
Disporre in una teglia (precedentemente imburrata se non è di silicone) uno strato di amaranto, uno di porri, spolverare con il formaggio e ultimare con l’amaranto. Infornare a 200° circa per 20’ e servire su una stuoia di porri.
Stuoia di porro. Utilizzare le foglie esterne del porro che hanno la giusta grandezza e robustezza, lessarle al dente, raffreddarle e asciugarle bene. Tagliarne a striscioline di 1 cm ciascuno e disporle parallelamente su un foglio di carta forno (o direttamente sul piatto). Intrecciare altre striscioline facendole passare sopra e sotto le prime, tagliando la parte in eccesso. [La stuoia nasce da un’idea di G. Vissani tratta da L’enciclopedia della cucina de La biblioteca di Repubblica]
250 g amaranto in grani (commercio equo e solidale)
500 ml brodo vegetale
cipolla
salvia
olio evo
sale
noce moscata
1 porro (ricetta d'aprile, ma il porro può essere sostituito da altra verdura)
formaggio
Preparazione. Lavare bene l’amaranto e farlo cuocere nel brodo, unitamente alla salvia, a fuoco basso per almeno 20’. Scolarlo, eliminando al salvia e aromatizzarlo con un po’ di noce moscata e un’ombra di cipolla, tagliata finemente e precedentemente rosolata in un filo d’olio e salvia.
Nel frattempo, tagliare minutamente a coltello ½ porro (preferendo la parte bianca e tenera), regolare di sale e farlo andare con un filo d’olio.
Disporre in una teglia (precedentemente imburrata se non è di silicone) uno strato di amaranto, uno di porri, spolverare con il formaggio e ultimare con l’amaranto. Infornare a 200° circa per 20’ e servire su una stuoia di porri.
Stuoia di porro. Utilizzare le foglie esterne del porro che hanno la giusta grandezza e robustezza, lessarle al dente, raffreddarle e asciugarle bene. Tagliarne a striscioline di 1 cm ciascuno e disporle parallelamente su un foglio di carta forno (o direttamente sul piatto). Intrecciare altre striscioline facendole passare sopra e sotto le prime, tagliando la parte in eccesso. [La stuoia nasce da un’idea di G. Vissani tratta da L’enciclopedia della cucina de La biblioteca di Repubblica]
Altre ricette con l'amaranto
Gnocchi di amaranto alla salvia
Altre ricette con i porri
Timballino di riso ai porri
Bolle di baccalà in intreccio
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Ringrazio di cuore tania-dulcis in furno per il premio Hard Working Food Blogger
Insolito ingrediente, come del resto è nel tuo stile
RispondiEliminaChe bella ricetta!
RispondiEliminaL'amaranto mi piace tanto, ma avevo solo quelle due tre ricette che riciclavo sempre...
Questa la provo presto, sembra leggera e mi fa proprio voglia ora che il tempo è bello (dire fa caldo qui a Goettingen mi sembra un po' troppo;)
Non l'ho mai provato questo amaranto, non ho idea di che sapore abbia, ma mi incuriosisce tantissimo perchè l'ho visto tempo fa sul blog dei Calicanti e ho una ricetta nella mia cartellina dei preferiti che vorrei provare da tempo... e questa tua si aggiunge alla cartella e aumenta la mia curiosità.
RispondiEliminaPerchè dici che l'amaranto fa le spese della società dell'apparire?
Un bacione,
m.
@cocò: è un ingredeinte dalle mille virtù nutrizionali
RispondiElimina@konstantina: è una ricetta che si presta ad accogliere ogni tipo di verdure
@mariù: ho giocato un pò con le parole, per giustificare la decisione di prepararlo " in forma"
L'amaranto... non so che gusto abbia e vorrei saperlo prima di comprarlo, perché ultimamente ho comprato degli asparagi, ho scoperto selvatici, e quindi amarassimi, e io non lo sapevo! Per quanto riguarda l'apparire... certo tu ne hai messo di impegno! Ma visto che non possiamo avere la sostanza, diventa indispensabile "l'apparenza"!
RispondiEliminadecisamente in forma anche il tuo blog! molto gustoso, l'amaranto si sposa benissimo con il porro. io però uso tutto, anche le foglie verdi, elimino solo le parti durette!
RispondiElimina@fantasie: certo è inutile stare a discutere sui gusti, ma proprio non riesco a trattenermi: l'amaro degli asparagi selvatici è una loro particolarità, tanto che chi è abituato a questi, trova quasi "insapori" quelli coltivati ...
RispondiEliminaDifficile descrivere un sapore che poi all'assaggio può dare delle diverse sensazioni: posso solo dirti che l'amaranto è di una neutralità simile per certi versi alla polenta, ma al palato sono distinguibili i chicci ... è da provare ....
@giò: anch'io utilizzo i porri per intero, ma per questa preparazione ho selezionato le parti bianche per lo strato interno dello sformato e le verdi per decorare
Appena vista la foto mi è sembrata una corona dolce e poi...sorpresa!
RispondiEliminaRiesci ad essere sempre nuova ed a stupire: grande!
Dovrò decidermi a provare anch'io l'amaranto.
RispondiEliminaSono troppo curiosa
Il "povero amaranto" si è trovato in forma non solo per piacere, ma anche per piacersi! Sono sicura ch avrebbe apprezzato molto questa performance!
RispondiEliminaNon ho mai assaggiato l'amaranto, ma qualcosa mi dice che è simile al grano e al cous-cous...
Un abbraccio!
uh che cosa strana... di sicuro mi incuriosisce... la foto è molto bella :)
RispondiEliminaA presto!
Tutto questo è del tutto nuovo per me, non so neanche che sapore possa avere questa ricetta...studiero' il tutto, grazie per la novita', ciao sally
RispondiEliminaLa cosa che mi affascina di piu' e' il colore di questo sformato.
RispondiEliminasissi!!! buono buono dev'essere!!! Naturalmente anche bello!!
RispondiEliminaAnche il post precedente mi sfizia non poco!!! grazie!! a presto!
Sempre oiginale nelle tue creazioni! Anche questa è invogliante:)
RispondiEliminanon ho mai sentito e provato l'amaranto! molto originale! complimenti!
RispondiEliminaE' da un po' che leggo di questo amaranto, ma non ho mai avuto la fortuna di assaggiarlo... Molto originale questa tua proposta sia per la ricetta in sé che per il gioco di parole che hai utilizzato per presentarla! :)
RispondiEliminaMi lasci sempre senza parole per la particolarità degli ingredienti delle tue ricette, inutile dire che mi piacerebbe tanto provarlo! Complimenti!
RispondiEliminaio delle tue ricette assaggerei prorpio tutto!anzi...mangerei!
RispondiEliminama le mangerei lentamente,sono cosi' belle!me le gusterei piano piano,come si fa con dei piccoli capolavori.
Ciao Lenny!
RispondiEliminaNon ho mai assaggiato l'amaranto e come sempre quando leggo qualcosa di nuovo vado subito ad informarmi e a cercare di saperne di più, per questo adoro quando scopro nuove chicche e ringrazio sempre che mi da l'apportunità di farne conoscenza.
Questo formato ha un aspetto divino e come al solito le tue foto sono eccezionali.
Complimenti
L'ho comprato giusto la scorsa settimana.Mi dai un ottimo suggerimento per utilizzarlo!
RispondiEliminaGrazie e bacioni
davvero particolare questo sformato, grazie per la ricetta!
RispondiEliminaIo invece penso proprio che l'amaranto sia stato contentissimo di prestarsi a questa scenografia superba!
RispondiEliminaMolto intrigante, mai assaggiato e mi incuriosisce tantissimo! Il tuo piatto con queste foto sembra 'setoso'... :-)
RispondiEliminaNon l'ho mai assaggiato ma questo sformato è davvero invitante!
RispondiEliminaUn bacione
fra
Oddio, sorry!
RispondiEliminaDevi sapere che io sono di quelle che quando racconti loro una barzelletta ridono un attimo, poi ti guardano con faccia perplessa e ti dicono: "Non l'ho capita".
Un bacione,
m.
Questo è un ingrediente per me nuovo,ma l'aspetto mi piace e poi il gioco di parole "lo sformato che si mette in forma". Ciao
RispondiEliminaLo sformato sembra quasi etereo, ma l'intreccio (che non ho ancora provato) è sempre una meraviglia!
RispondiEliminama sei bravissima!!! sai che io non so nemmeno cos'è l'amaranto? penso di non averlo mai assaggiato un bacio
RispondiEliminaMi piacciono molto le ricette alternative, che utilizzano ingredienti non consueti.. ;))
RispondiEliminaBrava Lenny, davvero particolare.
Buon week end
:-**
P.s. contest chiuso, siete tutti in gara!
Amaranto questo sconosciuto :-) Da queste parti si trovano sempre ricette, ingredienti e realizzazioni molto particolari, e brava Lenny!
RispondiEliminaMa che particolare questo sformato! forse perchè non conoscendo l'amaranto, fatichiamo ad immaginarne il sapore...
RispondiEliminaproprio bella la forma però!
bacioni
Ma dove li trovi questi ingredienti? IO posso solo ammirare e immaginare il sapore...
RispondiEliminaIl tuo blog trasmette molto calore, molta della bellezza in una sola parola di vita. Invia buoni pensieri a voi!
RispondiEliminahttp://translate.google.com/translate?js=n&prev=_t&hl=ro&ie=UTF-8&u=www.geaninacodita.blogspot.com&sl=ro&tl=it&history_state0=
@Virò: per questo sforamto avevo pensato anche alle versioni monoporzioni, sicuramente più sfiziose, ma lo stampos standard è indubbiamente più pratico
RispondiElimina@Lydia: è stata la curisosità è la molla che mi ha spinto a provarlo
@Rossa di Sera: Non ti inganni riguardo alla similitudine dell'amaranto al grano e al cous-cous...
@Chiara.u: grazie cara
@sally: è poco conosciuto, ma è importante dal punto di vista nutrizionale
@Simona: è il suo colore naturale, mentre il verde del potrro ha assunto in foto un riflesso troppo squillante
@il ramaiolo: da provare
@Elga: grazie cara
@katty: è un alimento che dovremmo consumare con maggiore frequenza
@Camomilla: in realtà si tratta di una ricetta che ho copiato dal pacchetto ....
@Tania: lasciati tentare ....
@chiara: grazie: non ho parole ...
@Elisakitty's Kitchen: la curiosità ci spinge sempre ad arricchire le nostre conoscenze
@Saretta: attendo la tua opinione ..
@Betty: grazie a te
@Onde99: figlio dei tempi? Anche lui pecca di vanità?
@dada: grazie
@Fra: e naturalemnte nella scelta dell averdura con cui farcirlo, entra in gioco il gusto personale
@Mariù: scusami tu, non sono stata molto chiara
@Solema: ti consiglio vivamente di provarlo
@twostella il giardino dei ciliegi: in realtà è sempicissimo da realizzare
@carmen: non ti resta che provarlo
@Sandra: grazie cara
@Aiuolik: è l a seconda ricetta che sperimento e, prima che termini ho un’altra idea da attuare
@manu e silvia: il sapore è amabile e sono certa che vi piacerebbe
@Dolcienonsolo: l'ho acquistato in un punto vendita Altro Mercato
@Ciboulette: in realtà la stuoia di porri è più semplice di quanto possa apparire ..
@Geanina Codita: ti ringrazio tanto per ciò che dici