Nel luogo in cui abito, l’uva è tenuta in grande considerazione: è la coltura più diffusa e antica e dopo un anno di lavoro duro e incessante, arriva la vendemmia con la raccolta e la lavorazione del prodotto, fino ad ottenere uno dei vini italiani più conosciuti, il Cirò DOC ….
Così ogni volta che mi ritrovo dei grappoli d’uva cerco sempre di utilizzarli con rispetto e quest’anno ho voluto racchiuderne i chicchi in uno scrigno speciale: la pasta della pitta ‘nchiusa, un dolce tipico calabrese (qui), ricetta di famiglia della mia cara amica Rosaria.
Si tratta di una pasta povera e antica senza uova, impastata con l’olio evo e, per la parte restante di liquidi necessaria, con liquori vari: ebbene io ho sostituito questi ultimi con il vino passito, con il risultato di ottenere un guscio aromatico (la nota alcolica, si sa, in cottura svanisce) che abbraccia l’uva in un accordo speciale e la magia della cannella fa il resto ….
Sono dei dolcini rustici che regalano grandi emozioni: unica nota è che la pasta teme l’umidità e questo non depone a favore della sua conservabilità, ma non credo sia un problema insormontabile!
Da canto mio continuerò le sperimentazioni con questo impasto che con la sua bontà mi ha letteralmente stregata e che può essere gustato anche dai vegani e dagli intolleranti alle uova ed al lattosio …
Pie al vino passito con l’uva (pasta matta dolce senza uova e senza burro)
Ingredienti x 6 (ø cm 8)
Pasta
250 g farina 00
100 g zucchero
100 ml olio evo
100 ml passito
cannella
200 g circa uva rossa e nera
1 manciata di farina di mandorle
uvetta
Preparazione. Disporre la farina a fontana, unire tutti gli ingredienti e lavorare il composto sino ad ottenere un panetto liscio e omogeneo. Avvolgere nella pellicola e far riposare in frigo per circa mezz’ora.
Dividere la pasta in due parti quasi uguali e stendere la prima parte (quella leggermente più grande) ricavandone 6 dischi di diametro leggermente maggiore degli stampi prescelti ed adagiarli negli stessi. Cospargere la base con la farina di mandorle (per assorbire l’umidità che la frutta rilascerà in cottura), disporre i chicchi d’uva (non ho eliminato i vinaccioli perché l’uva da me usata ne aveva pochi e perché ho usato chicchi piccoli, ma devo dire che una volta cotti acquistano un sapore che ricorda vagamente la nocciola) e collocare negli spazi vuoti l’uvetta fatta rinvenire nel passito.
Stendere la seconda parte di pasta e ricavare 6 dischi dello stesso diametro degli stampi: con ognuno di questi coprire le tortine, sigillare bene i bordi, rifilare la pasta in eccesso e praticare un'incisione a croce nel centro.
Infornare a 180°C per 15’/20' o fino a quando non assumono un colorito dorato.
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ma che bella questa pasta! mi attira moltissimo anche perchè adoro il passito! grazie per la bella ricetta!
RispondiEliminaE' la prima volta che la provo, ma ti posso assicurare che è fantastica e molto versatile :D
EliminaChe ricetta raffinata e originale Milena! Sei stata proprio brava, deve essere squisita così aromatica! :) Un abbraccio e buonanotte! :)
RispondiEliminaLa pasta è molto aromatica e si abbina perfettamente al ripiendo di uva ...
EliminaBelline queste tortine! E poi sembrano semplici da realizzare, con ingredienti chiari e passaggi brevi! Ecco, fa al caso mio! :)
RispondiEliminaE' così, sono molto semplici :D
EliminaAnche a me ha incuriosito subito questa pasta, leggendo gli ingredienti.
RispondiEliminaSei speciale, come sempre :-)
E' una ricetta antica che mi sono ripromessa di utilizzare per altri dolci
EliminaUmmm...che buona..acquolina in bocca di buon mattino!!
RispondiEliminaMi piace tutto quello che è racchiuso dentro una pasta..proverò di sicuro questo pie.
Va bene anche un'altra qualità di uva?
Abito nelle Langhe e il Cirò non c'è...Ciao Buona domenica
Ovvio!
EliminaMeravigliosa questa ricetta mia cara, mi incuriosisce moltissimo l'impasto!
RispondiEliminaProvalo e vedrai che non lo lascerai più :D
EliminaMi piacciono queste torte rustiche, ricette di una cucina povera che non sono certo povere nei sapori!
RispondiEliminaBuona domenica!
Ficoeuva
Sono dei sapori da recuperare :D
EliminaGià le pie ci piacciono di suo, questa rivisitazione con il vino passito è una meraviglia! Altro che cucina povera..qui ce n'è per tutti i gusti!
RispondiEliminaComplimenti!
baci baci
:-D
EliminaSono un'amante folle del classico pie, e questa variante della pasta mi incuriosisce molto.
RispondiEliminaFoto sempre molto belle, Milena :)
sai che la pasta matta docle non l ho mai provata e non sapevo neanche possibile.mamma quante cose imparo da te e che belli!rimedio a breve!
RispondiEliminaProvala alla prima occasione: è deliziosa e leggera :D
EliminaCiao Milena! Che meraviglia questo pie e.. Tutto il blog.'adoro queste foto e mi faccio subito rapire dalla voglia di mettermi anche io a fotografare ^_^
RispondiEliminaComplimenti
Vaty
Grazie :D
EliminaChe carine che sono!!! Lo sia che questo impasto simil pasta matta mi piace molto? Credo proprio che te lo ruberò!!!
RispondiEliminaFammi sapere qaundo la provi!
EliminaMi piace da morire la pasta...! Considerala rubata....
RispondiElimina:-)
EliminaMi è bastata l'espressione pitta 'nchiusa per cominciare a sciogliermi, ma l'ultima foto, con l'uva rossa e succosa che fa capolino ha finito per piegarmi del tutto le ginocchia...
RispondiEliminaSedotta irrimediabilmente!
EliminaMmm, hai usato un tipo di impasto esalta il sapore della frutta!!! Brava, che fantaico dolce!
RispondiEliminaHai colto nel segno :D
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