Natale.
Di regali home made si è fatto un gran parlare in queste ultime settimane, di quanto sia bello donare regali non omologati, preparati con cura e ingredienti scelti, di quanto un simile gesto sia intenso e carico d’affetto (non a caso c'è chi vi ha dedicato un libro)…
Di regali home made si è fatto un gran parlare in queste ultime settimane, di quanto sia bello donare regali non omologati, preparati con cura e ingredienti scelti, di quanto un simile gesto sia intenso e carico d’affetto (non a caso c'è chi vi ha dedicato un libro)…
Non so se dia più gioia il dare o il ricevere, ma so che vedersi recapitare un regalo preparato da una carissima amica e collega, sapere di aver albergato nei suoi pensieri, di aver impegnato parte del suo tempo è una grande emozione: Grazie!
Eccone una dimostrazione: due dolci della tradizione calabrese che rappresentano il Natale
La “Pitta ‘nchiusa”, una sorta di pasta frolla con l’olio, sapientemente lavorata in modo da formare delle roselline, ripiene con un trito di frutta secca speziata e laccate con il miele.
I “Tardiddi”, simili agli struffoli e “legati” con il miele a mo’ di torrone.
Questi che ho ricevuto, sono i più buoni che abbia mai gustato!
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Edit
Pitta ‘nchiusa
Ingredienti x 3
Pasta
200 ml olio evo (1/5)*
½ kg farina 00
200 g zucchero (1/5)
100 ml marsala + 100 ml vermouth (1/5)
stecca di cannella, chiodi di garofano
[la ric. orig. è espressa in unità di misura empiriche – 1/5 e la farina in manciate, “iunta”- che la mia amica ha convertito in ml e g]
Ripieno
1 kg noci con il guscio
½ kg mandorle senza guscio
uva sultanina
cannella, chiodi di garofano
Preparazione
Preferibilmente il giorno prima, sgusciare le noci, pelare le mandorle tuffandole in acqua calda e tostarle brevemente in padella o nel forno. Frullarne metà (senza ridurle in polvere) e triturare grossolanamente le rimanenti. Quindi unire l’uvetta fatta rinvenire in un po’ di marsala ed aromatizzare con cannella e chiodi di garofano pestati.
Disporre la farina a fontana, unire tutti gli ingredienti e lavorare il composto sino ad ottenere un panetto liscio e omogeneo.
Dividere la pasta in due parti, stendere la prima con il matterello (lo spessore deve essere un po’ più sottile di quella fotografata) e, seguendo la sagoma di un piatto, ricavarne dei dischi che serviranno per realizzare la parte esterna della pitta.
Preparare dei dischi di carta stagnola e su ognuno di questi disporre un disco di pasta.
Stendere il resto della pasta, ricavarne dei rettangoli e da questi delle strisce: disporre su ciascuna striscia il composto di frutta secca precedentemente preparato ed arrotolare, formando le roselline.
Disporre una rosellina al centro e le altre a raggiera all’interno di ogni disco di pasta, lasciando i bordi liberi e quando tutta la superficie è completata, rialzare verso l’interno i bordi del disco di pasta, aiutandosi con la carta stagnola sottostante, ondulando i bordi e assecondando le rientranze create dalle roselline.
Farle riposare per qualche ora e successivamente, scaldare il miele e con questo ricoprire la pitta senza abbondare, quindi cuocere in forno a 180° per un’ora. [Ricetta di famiglia di Rosaria F.]
- Altre ricette di "Pitta ‘nchiusa" qui e qui
Tardiddi
Ingredienti
100 g farina 00
1 uovo
olio evo
miele
confettini colorati
mandorle sminuzzate
Preparazione. Impastare la farina e l’uovo sino ad ottenere un panetto liscio e omogeneo. Ricavarne dei cordoncini e tagliarli in piccolissime palline.
Friggere in olio bollente e trasferire su carta da cucina.
Scaldare il miele e tuffarvi le palline di pasta e le mandorle. Rovesciare su un piano di marmo e compattare bene i vari pezzetti, aiutandosi con un mestolo di legno. Battere e quando il dolce è ben freddo e indurito, tagliare a losanghe e decorare con i confettini colorati. [Ricetta di famiglia di Rosaria F.]
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Anticamente si preparavano per Natale in quantità industriali e poi, disposti in un vassoio capiente, insieme a questi e questi, si regalavano ad amici e parenti.
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Ingredienti x 3
Pasta
200 ml olio evo (1/5)*
½ kg farina 00
200 g zucchero (1/5)
100 ml marsala + 100 ml vermouth (1/5)
stecca di cannella, chiodi di garofano
[la ric. orig. è espressa in unità di misura empiriche – 1/5 e la farina in manciate, “iunta”- che la mia amica ha convertito in ml e g]
Ripieno
1 kg noci con il guscio
½ kg mandorle senza guscio
uva sultanina
cannella, chiodi di garofano
Preparazione
Preferibilmente il giorno prima, sgusciare le noci, pelare le mandorle tuffandole in acqua calda e tostarle brevemente in padella o nel forno. Frullarne metà (senza ridurle in polvere) e triturare grossolanamente le rimanenti. Quindi unire l’uvetta fatta rinvenire in un po’ di marsala ed aromatizzare con cannella e chiodi di garofano pestati.
Disporre la farina a fontana, unire tutti gli ingredienti e lavorare il composto sino ad ottenere un panetto liscio e omogeneo.
Dividere la pasta in due parti, stendere la prima con il matterello (lo spessore deve essere un po’ più sottile di quella fotografata) e, seguendo la sagoma di un piatto, ricavarne dei dischi che serviranno per realizzare la parte esterna della pitta.
Preparare dei dischi di carta stagnola e su ognuno di questi disporre un disco di pasta.
Stendere il resto della pasta, ricavarne dei rettangoli e da questi delle strisce: disporre su ciascuna striscia il composto di frutta secca precedentemente preparato ed arrotolare, formando le roselline.
Disporre una rosellina al centro e le altre a raggiera all’interno di ogni disco di pasta, lasciando i bordi liberi e quando tutta la superficie è completata, rialzare verso l’interno i bordi del disco di pasta, aiutandosi con la carta stagnola sottostante, ondulando i bordi e assecondando le rientranze create dalle roselline.
Farle riposare per qualche ora e successivamente, scaldare il miele e con questo ricoprire la pitta senza abbondare, quindi cuocere in forno a 180° per un’ora. [Ricetta di famiglia di Rosaria F.]
- Altre ricette di "Pitta ‘nchiusa" qui e qui
Tardiddi
Ingredienti
100 g farina 00
1 uovo
olio evo
miele
confettini colorati
mandorle sminuzzate
Preparazione. Impastare la farina e l’uovo sino ad ottenere un panetto liscio e omogeneo. Ricavarne dei cordoncini e tagliarli in piccolissime palline.
Friggere in olio bollente e trasferire su carta da cucina.
Scaldare il miele e tuffarvi le palline di pasta e le mandorle. Rovesciare su un piano di marmo e compattare bene i vari pezzetti, aiutandosi con un mestolo di legno. Battere e quando il dolce è ben freddo e indurito, tagliare a losanghe e decorare con i confettini colorati. [Ricetta di famiglia di Rosaria F.]
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Anticamente si preparavano per Natale in quantità industriali e poi, disposti in un vassoio capiente, insieme a questi e questi, si regalavano ad amici e parenti.
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mi piacciono tantissimo e putroppo quest'anno niente dolci tradizionali....anche se si possono fare anche oltre le feste :)
RispondiEliminaCarinissima la Pitta!Un abbraccio cara Milena!
RispondiEliminaOk è mezzanotte e forse sono un po' rimbambita!!! Ma le ricette di questi bellissimi dolci dove sono? :)
RispondiEliminaUn abbraccio grande e auguri per un anno meraviglioso
o che bellezza!
RispondiEliminala pitta 'nchiusa in particolare mi ispira tantissimo!
io è il primo anno che regalo cose fatte con le mie mani, e devo dire che hai ragione, dà una grandissima soddisfazione!
Sono dei gioielli e son sicura che abbiano ancora più sapore se assaggiati in loco :-) Un bacio
RispondiEliminaAspetto la pitta ‘nchiusa...sono troppo goloso!! eheheheeh :PPP
RispondiEliminaBuonissima giornata :))
Carino e colorato il secondo dolce, ma assolutamente intrigante visivamente e per come l'hai descritto tu il primo...Aspetto la ricetta...Un bacione
RispondiEliminaMi piacciono molto i dolci tradizionali e questi non li conoscevo...meravigliosi!!
RispondiEliminaUn bacio e un augurio per un anno nuovo tutto pieno di soddisfazioni!!!!Smack!!!
il primo deve essere davvero buonissimo!!!cercherò la ricetta ;)
RispondiEliminaun bacio e buone feste!
Fantastici entrambi questi regali culinari tradizionali, è bello sapere qualcosa in più delle altre regioni!!! auguroni!!! :)
RispondiEliminabuona bella scenografica le tue proposte tesoro sono sempre meravigliose!!!bacioni e buon anno di cuore,imma
RispondiEliminaChe delizia ... sono sicuramente i regali più azzeccati!
RispondiEliminaBuona fine e buon inizio!
Un bacione
Passo oggi che nei prox giorni non potrò farlo.. per farti i miei più sinceri auguri per una buona fine ed ottimo inizio 2011! smackkkk
RispondiEliminaMi hai riportato al passato, alla mia infanzia.
RispondiEliminaGrazie e infiniti auguri di buon anno
io non li conoscevo proprio ma hanno un'aria golosissima! anche a me hanno regalato dei dolcetti fatti in casa quest'anno e li ho molto apprezzati
RispondiEliminala pitta nchiusa è il dolce più buono che ho mai mangiato,purtroppo è un privilegio per pochi eletti ... ed io sono tra questi augurissimi cara Milena.
RispondiEliminail tuo blog è simile alla pitta "nchiusa" complimenti
goloso63
Noi siamo rimasti conquistati dalla pitta nchiusa che immaginiamo essere qualcosa di strabuono, gli struffoli invece non ci piacciono tanto, anche se qualche volta li abbiamo preparati anche noi!
RispondiEliminaUn abbraccio ed i nostri più cari auguri per un felice 2011!
Sabrina&Luca
E' un vero peccato non poter assaggiare queste meraviglie.....le ricette tradizionali sono un grande tesoro.
RispondiEliminaChissà che prima o poi non capiti dalle tue parti e non assaggi qualcosa......
Un bacione carissima Milena, ti faccio tantissimi auguri di buon anno.
A presto
Che meraviglia.....beato chi li ha mangiati.....
RispondiEliminaI secondi te li copio per far colpo sulla non suocera calabbbbbbrese =)
RispondiElimina@Tutti: sono felice che i dolci natalizi della tradizione calabrese vi abbiano incuriosito!
RispondiEliminaBuon anno a tutti :D
@Anna: non ho scritto inizialmente le ricette, perché credevo non interessassero, ma ho rimediato!
@goloso63: ti ringrazio per i complimenti che sono per me motivo di orgoglio, perché provengono da una persona che stimo tanto :D
Auguri a te e tutta la tua dolce famiglia
@Cey: poi fammi sapere ...
Quando ero a Le Castella la pitta 'nchiusa me la mangiavo sempre...è fantastica!!!!!!!!
RispondiEliminaAuguroni per un felice e sereno anno nuovo, un abbraccio...sei sempre più brava....
Bellissime!!!
RispondiEliminaQuellaricetta della frolla all'olio della pitta nchiusa, la proverò anche per altro
Bellissimi questi dolci del passato. Io sono cresciuta mangiando e gustando quelli della tradizione pugliese, ancora oggi li facciamo, magari non tutti i tipi, sono davvero tanti, ma qualcosa si prepara sempre. Mi piacciono molto i tuoi, li terro' presente.;-))
RispondiEliminaChe spettaclo dev'essere questo dolce. Non lo consocevo assolutamente. Un abbraccio forte e tantissimi auguri di buon anno. Che il 2011 ti regali tutto ciò che desideri. A presto
RispondiEliminaHai ragione è questo tipo di regalo è bello sia farlo che riceverlo... Avendo degli amici Calabresi mi è capitato tante volte di assaggiare le vostre specialità come nel caso dei "Tardiddi" l'altro invece mi è nuovo ma non dubito della loro bontà leggendo gli ingredienti...
RispondiEliminaTi auguro un buon 2011
Un abbraccio,Donatella
La tradizione che incanta, profuma e strega l'animo di chi la guarda, mi immagino di chi la gusta.... entrambi stupendi ma il primo mi ha rapito...
RispondiEliminaBacioni maxi e tanti, tanti auguroni di buon anno che sia ricco, saporito e appagnte come questi bei dolcetti ^_^
Auguri di un anno sereno, in salute e ricco di valori. Da me Ale.
RispondiEliminaehi lenny, la pitta 'inchiusa è finita anche a Sassuolo! si è messa in bella mostra tra le torte della tradizione sassolesi. che belle queste commistioni, proprio da leccarsi i baffi. buon anno cara Milena e tante, ma tante belle cose! baci
RispondiEliminaHappy New Year ♥
RispondiEliminaMoltissimi Auguri
per uno splendido 2011
Tanti auguri a @tutti :D
RispondiEliminaReally nice this site and moreover it is complete and easy to search. I thank you very much for these moments of relaxation.
RispondiEliminavoyance mail gratuite