Era giugno, uno dei primi della mia adolescenza e quell’anno, ottenni il permesso di
trascorrere alcune settimane di vacanze a Milano: il viaggio in treno fu
lunghissimo ed in una delle tante soste nelle stazioni pugliesi, sentii
discutere animatamente delle persone sulla bontà delle orecchiette con le cime
di rapa.
Incuriosita
chiesi di cosa si trattasse e le spiegazioni che ricevetti non mi convinsero
molto: all’epoca sapori così forti, non li trovavo di certo entusiasmanti.
Molti
anni dopo una sorella di mia nonna, trapiantata in Puglia con tutta la sua
famiglia per lavoro, fu ospite a casa nostra e poiché non era da tipo da stare
con le mani in mano, volle mettersi ai fornelli per preparare le tanto
decantate orecchiette!
Da
allora entrarono a far parte delle ricette di famiglia e le gustiamo con sommo
gaudio, almeno una volta alla settimana, quando è stagione.
È
un piatto dai sapori straordinari ed il formato di pasta che sembra quasi
avvolgere le delicate infiorescenze, giorni fa mi ha richiamato alla mente un’immagine
da vignetta: una grande orecchietta che ingloba le cime di rapa, trasformandosi
in un raviolo tondo.
Ho
dato corpo ai miei vaneggiamenti ed ho servito ai miei familiari un piatto di
ravioli che, forzando la mano al gioco delle parti, conserva intatti i sapori della
ricetta tipica.
Ravioli di
semola con cime di rapa
Ingredienti (x 6/8)
Ravioli
400 g * semola grano duro rimacinata (esaurito il ripieno, con la restante pasta ho preparato tagliatelle per 3 persone)
400 g * semola grano duro rimacinata (esaurito il ripieno, con la restante pasta ho preparato tagliatelle per 3 persone)
200 g acqua circa
Ripieno
300
g cime di rapa
Peperoncino
secco (o fresco), aglio
Olio
evo, sale
Condimento
Olio
evo, sale
2
filetti di acciuga sotto sale
Peperoncino,
aglio
Preparazione.
Ripieno. Mondare
le cime di rape e lessarle per pochi minuti. Scolarle (conservando la loro acqua di cottura) e nel frattempo versare un
filo d’olio in una padella, far dorare uno spicchio d’aglio ed insaporirvi le
cime di rape con il peperoncino ed il sale. Farle freddare e tritarle
grossolanamente con il coltello.
Ravioli. Per il procedimento passo passo, leggere qui.
Impastare la farina setacciata con l’acqua (o impastare nella planetaria con il gancio, cominciando alla velocità minima, aumentando la velocità), lavorando l’impasto con le mani, finché non si otterrà un impasto con una consistenza soda e compatta.
Impastare la farina setacciata con l’acqua (o impastare nella planetaria con il gancio, cominciando alla velocità minima, aumentando la velocità), lavorando l’impasto con le mani, finché non si otterrà un impasto con una consistenza soda e compatta.
Coprire con pellicola (o con una ciotola capovolta) e lasciare riposare per mezz’ora.
Infarinare la spianatoia, appiattire il panetto con
il palmo delle mani, infarinarlo e stenderlo con il matterello, avvolgendo
un’estremità e via via arrotolando il resto, facendo scorrere il matterello e
cercando di non creare delle pieghe.
Terminata
quest’operazione, fare un ¼ di giro alla sfoglia e ripetere fino al
raggiungimento dello spessore desiderato (in
alternativa usare la macchina per tirare la pasta, anche se con mattarello e
spianatoia la pasta sarà più “rugosa” e accoglierà meglio il condimento, soprattutto
nel caso di questi ravioli che non sono all’uovo).
Disporre una striscia di pasta sulla spianatoia infarinata,
con l’ausilio di due cucchiaini disporvi piccole quantità di ripieno,
spennellare i contorni con un pennello da cucina inumidito nell’acqua,
sovrapporre un’altra striscia di pasta, fare pressione con le mani e tagliare i
ravioli della forma desiderata.
* Alla fine non
re impastare ritagli, per evitare di ottenere dei ravioli più duri dei primi (nel mio caso, esaurito il ripieno, con la restante pasta ho preparato tagliatelle per
3 persone).
Disporre ben distanziati su un telo di
cotone infarinato, i ravioli così ottenuti e farli asciugare.
Cuocere
i ravioli nell’acqua di cottura delle cime di rape tenuta da parte e nel mentre,
scaldare l’olio in una padella capace, farvi sciogliere le acciughe, lasciare dorare
l’aglio ed il peperoncino.
Non
appena i ravioli salgono a galla, prelevarli delicatamente con una schiumarola
e trasferirli nella padella, aggiungendo dell’acqua di cottura, saltarli e
servire ben caldi.
buoni e delicati, bella la forma...uno scrigno che racchiude ricordi!
RispondiEliminaLa forma vuole richiamare quella delle orecchiette ....
EliminaQuesta ricetta ė davvero una tradizione portata all'evoluzione! Non ho mai fatto le orecchiette ma giuro che mi ci metto presto in entrambe le versioni!
RispondiElimina*-*
EliminaSono bellissimi Milena, mi piacciono soprattutto per la forma: semplice e perfetta.
RispondiEliminaBuona serata,
wenny
E' un piatto povero e, anche trasformato in raviolo, ne doveva conservare l'essenza ...
Eliminasono perfetti,complimenti :)
RispondiEliminaGrazie :)
EliminaSono stupendi e sembrano davvero anche tanto buoni. Ogni volta che vedo dei piatti come questi mi vien voglia di provarci e di buttarmi, con questa benedetta pasta fresca. Non ne so praticamente nulla per questo ammetto di non aver capito molto del procedimento, forse dedicato a qualcuno già un po' esperto. Spero che quando deciderò di farli verrai in mio soccorso! ;)
RispondiEliminaun bacione Milena, e a presto
Ti consiglio di provarci, perché sono più semplici di quanto possa sembrare e forse a tal proposito ti potrebbe essere utile questo post con le foto passo passo ...
EliminaSe hai bisogno, sono qui :)
Una rivisitazione delle classiche orecchiette che non ha certo nulla da invidiare alle orecchiette. Sinceramente se me li trovassi entrambi davanti non saprei cosa scegliere, anzi credo che non sceglierei proprio, me li mangerei entrambi!
RispondiEliminaAnch'io in casi come questi, sarei incapace di scegliere ....
Eliminauna bella rivisitazione della pasta con le cime di rapa;) brava a presto
RispondiEliminaGrazie :)
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