Prove tecniche per il Natale #2
L’albero
è pronto, anche se non c’è ancora nessun regalo, il menu è stato messo a punto,
almeno sulla carta, del resto è quello tradizionale e non si ammettono se non piccole
varianti ed il numero degli invitati è ancora da definire ….
Qualcosa
di certo però c’è: lo stollen sarà uno dei dolci che chiuderà il pranzo e quest’anno
gusteremo la versione con i semi di papavero,
per
la gioia di mia sorella che lo ha scelto due mesi fa!
Si tratta di un dolce della
tradizione natalizia teutonica che nella versione classica avevo già provato (qui)
e che non mi stancherei di replicare nelle sue tante versioni: questa ai semi
di papavero, mi ha sorpresa per la pasta estremamente soffice e per la glassa
con marmellata di albicocche che lo avvolge dopo la spennellatura con il burro
e che lo rende delizioso oltre ogni dire.
La ricetta che
ho seguito è di Hadjiandreou che nel suo
ultimo libro, propone una carrellata di lievitati,
preparati con il metodo “stretch and fold in ciotola” (“stira e piega”): si
procede difatti con una sequenza di pieghe, stirando l’impasto e ripiegandolo
su stesso, da alternare a periodi di riposo.
Se tuttavia per le ricette precedenti, mi sono attenuta strettamente alle sue indicazioni, in questo caso ho impastato con il metodo classico ed in sostituzione del lievito di birra, ho usato la pasta madre.
Se tuttavia per le ricette precedenti, mi sono attenuta strettamente alle sue indicazioni, in questo caso ho impastato con il metodo classico ed in sostituzione del lievito di birra, ho usato la pasta madre.
Stollen
ai semi di papavero a lievitazione naturale (e non)
Ingredienti
Impasto
56 g lievito madre rinfrescato il giorno prima (o 10 g lievito birra fresco o 5 g lb secco)*
30 ml latte (ric. orig. 20 ml latte)
20 g farina per pane
-
150
g farina per pane (io 75 g semola di
grano duro + 75 g farina 0)
20
g zucchero
1
uovo medio
10
g circa latte (solo se occorre e se si
usa il lm)
1
g sale (=1/4 cucchiaino)
1
g cardamomo (=1/4 cucchiaino)
½
bacca di vaniglia (ric. orig. 1 g=1/4 cucchiaino estratto vaniglia)
50
g burro ammorbidito
-
100
g burro fuso per spennellare
Ripieno ai semi
di papavero
100
g semi di papavero
30
g burro fuso
2
cucchiai miele (io millefiori)
1
uovo medio
50
g uvetta
50
g semolino fine
20
g zucchero semolato
Glassa
30
g marmellata di albicocche
45
g burro
30
g zucchero (omissis)
1
cucchiaio latte intero
Zucchero
a velo
Occorrente
1
stampo da plumcake da 900 g
Preparazione
Impasto
1. Pre fermento. Sciogliere il lievito
madre in 20 g di latte tiepido, mescolando ben sino ad ottenere una pastella,
quindi unire la farina, coprire con pellicola alimentare ed attendere l’avvio
della lievitazione (dovrà aumentare di
volume).
2.
Successivamente impastare (se si usa
la planetaria, usare il gancio a K) con la farina, l’uovo sbattuto, lo
zucchero, il cardamomo, la vaniglia ed il burro a fiocchetti, aggiungendolo
gradualmente (versare i 10 g di latte
solo se si usa il lievito madre e se l’impasto lo richiede), lasciando il sale per ultimo.
3. Lavorare il composto a bassa velocità ed in seguito
aumentare progressivamente (sostituire il
gancio), finché non incorda, cioè diventa liscio ed elastico e si stacca
dalle pareti della ciotola (l’impasto
dovrà risultare morbido e leggermente appiccicoso: ho impiegato più di 10’)
e fare la “prova velo” (prendendo una
parte di pasta tra le dita e tendendola, non deve strapparsi). Ribaltare
l’impasto su un piano infarinato, appiattirlo e piegarlo a tre, formare un
panetto, facendolo girare tra le mani e riporre a lievitare finché non
triplica il volume iniziale in un contenitore stretto ed alto, coperto con
pellicola alimentare, in un luogo al riparo da correnti d’aria (io nel forno tiepido per tre ore, in modo da
avviare la lievitazione e successivamente per tutta la notte, nel ripiano meno
freddo del frigo).
[Se si opta per il metodo dello “stretch and fold in ciotola” seguire questo procedimento
dal punto 1 al punto 3]
4.
Ripieno ai semi di papavero. Riempire d’acqua per metà una casseruola media,
unire i semi di papavero e portare ad ebollizione. Cuocere finché sono teneri,
poi togliere dal fuoco e scolare.
Incorporare tutti glia altri ingredienti
e coprire la pentola, fino al momento di usarli.
5. Sgonfiare l’impasto con il pugno e
trasferirlo sul piano lavoro. Formare una palla e far riposare 5’.
Stendere l’impasto con il mattarello in
un rettangolo di 21x37 cm e con il dorso di un cucchiaio, distribuirvi
uniformemente il composto con i semi di papavero..
Arrotolare uno dei lati corti
dell’impasto verso il centro e ripetere dall’altro lato.
Adagiare con cura nello stampo.
Coprire e far lievitare in un posto
caldo finché sarà raddoppiato di volume.
Cuocere a 200°C per circa 20’ o finché è
ben dorato.
6. Togliere lo stollen dallo stampo,
spennellarlo con il burro fuso bollente e farlo assorbire dall’impasto, poi
ripetere altre due volte, fino ad esaurimento del burro (temendo che fosse eccessivo e che risultasse troppo “presente” al
palato, l’ho dimezzato, ma per il prossimo seguirò la ricetta alla lettera,
poiché è il burro e la glassa che permettono di conservare a lungo lo stollen e
contribuiscono nell’insieme a renderlo delizioso).
Fare raffreddare.
7. Glassa.
Mettere tutti gli ingredienti in una pentola (marmellata di albicocche
setacciata, per eliminare i pezzetti, burro e latte intero) e portare ad
ebollizione.
Spennellare con la glassa lo stollen
freddo: base e superficie.
8. Spolverare generosamente un foglio di
carta forno con zucchero vanigliato e appoggiarci sopra lo stollen appena
glassato. Spolverare di zucchero vanigliato anche la superficie ed i lati.
Infine cospargere di zucchero a velo. [Liberamente
tratto da Come si fa il pane di E. Hadjiandreou]
* Se
si usa il lievito di birra, i tempi di lievitazione saranno più brevi rispetto
a quelli da me indicati.
Nota.
La tradizione tedesca impone che lo stollen venga avvolto in un foglio di alluminio e fatto "maturare" fino a Natale (il mio è terminato nell’arco di
4 giorni, soffice e buono come non mai!)
Semplicemente meraviglioso, da copiare subito!!!!
RispondiEliminaNe ho un ricordo entusiasmante e non vedo l'ora di rifarlo .)
EliminaBellissimo, purtroppo ad uno dei miei invitati non piacciono i semi di papavero, adesso vado a vedere la versione classica...
RispondiEliminaps: grazie x l'aiuto...è andato tutto a buon fine :-)
Con la versione classica vai sul sicuro :)
Elimina:)
che meraviglia, è bellissimo, chissà che soffice, e le tue foto le adoro :-)
RispondiEliminaE la cosa sorprendente è che conserva la sua sofficità per giorni e giorni, per merito della glassa ...
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