Disaster story
Nel mio immaginario infantile, le caramelle rappresentavano una dolce pausa al mare di rimproveri che sommergeva e muoveva le mie lunghe giornate di giochi, una deliziosa ricompensa a conclusione di una serie interminabile di divieti “educativi”. Magico il momento in cui, srotolando le estremità dell’involucro, al fruscio della carta translucida, la preziosa chicca compiva un giro su se stessa, per schiudersi davanti ai miei occhi, in un baluginio ammiccante. Giocoforza poi dividerle e condividerle con fratellini, cuginetti o amichetti, presenti alla gratificazione.
Tante caramelle dopo, apprendere la possibilità di prepararle personalmente, mi sembrò una conquista carica di significati e così, fiera e baldanzosa, mi misi al lavoro.
Seguendo alla lettera le indicazioni della ricetta, i pesi, l’esecuzione e i tempi, preparai il composto “caramelloso” e lo misi a riposare negli stampini per cioccolatini. Al momento di sformare le agognate caramelle, inorridii nello scoprire che il composto non si era affatto consolidato, per qualche oscura ragione che governa le imponderabili leggi del caramello. Con grande frustrazione, prelevai la massa collosa con il cucchiaino e la riposi in un vasetto che consumai in gran segreto come un simil-dulche-de-leche, insabbiando l’abominevole fallimento.
A distanza di una settimana dal disastro consumato e, lenita la delusione per l’insuccesso volli riprovare, cercando di essere più scrupolosa nell’esecuzione delle ricetta (ma anche la prima volta lo fui!), certa che l’esperienza negativa acquisita sarebbe stata decisiva per il buon esito dell’impresa. Sfortuna volle che venni sorpresa “con le mani nel sacco” dai miei nipotini, i quali nell’apprendere l’obbiettivo finale della preparazione, entrarono in fibrillazione. Si rimboccarono le maniche e vollero partecipare con gran ciarlare in allegria, manifestando poi le loro rimostranze dinanzi al necessario tempo di riposo, dal senso incomprensibile per le loro giovani età, tre quattro e dieci anni d’impazienza. È facile immaginare con quale ansia assistettero alla fase conclusiva ovvero al momento di sformare le fantomatiche caramelle home made .………………….
Questa volta l’aspetto era verosimilmente realistico, ma all’assaggio fu inequivocabile la smorfia di dissenso che si dipinse sul volto dei tre piccoli degustatori, quando si ritrovarono sotto i denti delle caramelle appiccicose e grumose, dai cristalli di zucchero disturbatori.
Così messa all’indice dai bimbi traditi nelle aspettative, fui costretta a promettere un congruo numero di crostatine e rotoli alla nutella senza ombra alcuna di confetture (è mia abitudine preparare rotoli double face, farciti per metà con nutella e metà con confetture, allo scopo di indurli al consumo delle salutari confetture quando la parte con il cioccolato si esaurisce, ma anche con l’intento di smaltire con l’inganno i depositi di conserve che stazionano nella mia dispensa).
Buoni propositi? Riprovarci, ma barricandomi in casa, al riparo da occhi indiscreti!!!
Tante caramelle dopo, apprendere la possibilità di prepararle personalmente, mi sembrò una conquista carica di significati e così, fiera e baldanzosa, mi misi al lavoro.
Seguendo alla lettera le indicazioni della ricetta, i pesi, l’esecuzione e i tempi, preparai il composto “caramelloso” e lo misi a riposare negli stampini per cioccolatini. Al momento di sformare le agognate caramelle, inorridii nello scoprire che il composto non si era affatto consolidato, per qualche oscura ragione che governa le imponderabili leggi del caramello. Con grande frustrazione, prelevai la massa collosa con il cucchiaino e la riposi in un vasetto che consumai in gran segreto come un simil-dulche-de-leche, insabbiando l’abominevole fallimento.
A distanza di una settimana dal disastro consumato e, lenita la delusione per l’insuccesso volli riprovare, cercando di essere più scrupolosa nell’esecuzione delle ricetta (ma anche la prima volta lo fui!), certa che l’esperienza negativa acquisita sarebbe stata decisiva per il buon esito dell’impresa. Sfortuna volle che venni sorpresa “con le mani nel sacco” dai miei nipotini, i quali nell’apprendere l’obbiettivo finale della preparazione, entrarono in fibrillazione. Si rimboccarono le maniche e vollero partecipare con gran ciarlare in allegria, manifestando poi le loro rimostranze dinanzi al necessario tempo di riposo, dal senso incomprensibile per le loro giovani età, tre quattro e dieci anni d’impazienza. È facile immaginare con quale ansia assistettero alla fase conclusiva ovvero al momento di sformare le fantomatiche caramelle home made .………………….
Questa volta l’aspetto era verosimilmente realistico, ma all’assaggio fu inequivocabile la smorfia di dissenso che si dipinse sul volto dei tre piccoli degustatori, quando si ritrovarono sotto i denti delle caramelle appiccicose e grumose, dai cristalli di zucchero disturbatori.
Così messa all’indice dai bimbi traditi nelle aspettative, fui costretta a promettere un congruo numero di crostatine e rotoli alla nutella senza ombra alcuna di confetture (è mia abitudine preparare rotoli double face, farciti per metà con nutella e metà con confetture, allo scopo di indurli al consumo delle salutari confetture quando la parte con il cioccolato si esaurisce, ma anche con l’intento di smaltire con l’inganno i depositi di conserve che stazionano nella mia dispensa).
Buoni propositi? Riprovarci, ma barricandomi in casa, al riparo da occhi indiscreti!!!
Disaster
Caramelle mou
Ingredienti x 20 caramelle circa negli stampi silikomart
200 g di zucchero
65 g di panna
Preparazione. Scaldare la panna e tenere da parte. In un tegame con i bordi alti fare fondere lo zucchero fino a quando sarà caramellato e di un bel colore d’ambra. Allontanare il tegame dal fuoco e versare con cautela la panna (attenzione, perché potrebbe fuoriuscire dai bordi). Mescolare e dopo 1 minuto versate nello stampo di silicone. Lasciare indurire in frigo per 2 ore, poi sformare le caramelle. Conservarle al fresco e consumarle in breve tempo. [Fedelmente tratta da Più Dolci]
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Tutto questo sciorinare i panni sporchi in pubblico, per volere di Alex
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Edit marzo 2013
Ci ho riprovato, sperimentando un'altra ricetta (questa) ed il risultato è stato decisamente migliore, ma le sperimentazioni non si fermano qui ....
lenny, sai che ci ho provato anche io un paio di volte??? ma nada...anche a me non si erano solidificate :( che delusione!! mi rimane un composto appiccosissimo
RispondiEliminala mia ricetta prevedeva anche il miele...mah!! poi non ci ho più provato XD
bacini e buonissima serata!
Lenny ma lo sai che mi hai fatto venire voglia di cimentarmi nell'impresa? Buona serata Laura
RispondiEliminama sono una favola!!!!
RispondiEliminaquanto adoriamo questa caramelle, sono una droga!!
RispondiEliminaChe belle che ti son venute, dopo vari esperimenti il risultato è strabiliante (bello lo stamo eh?!)!!
baci baci
Cara Lenny, quanti ricordi abbiamo anche noi, legati alle caramelle mou. Ricordo che mia mamma le preparava con le sue mani, quando ero piccola, ma non ho mai prestato attenzione alla ricetta, tra l'altro semplicissima. Grazie per averla postata. Non vedo l'ora di rifarle anch'io.
RispondiEliminaBaci da sabrina&Luca
anch'io ho provato a farle, ma mi è venuto un composto molliccio, che abbiamo dovuto mangiare col cucchiaino. Mi sono detta mai più, ma vedendo il tuo risultato, magari ci riprovo. ciao un bacio
RispondiEliminaQui se c'è qualcuno di dolce sei assolutamente tu!!!
RispondiEliminaE pensare che sembrano perfette, condite con la giusta dose di ironia e spirito di adattamento al disaster ... :-) Bacione
@sara: eppure la ricetta è di una semplicità estrema …
RispondiElimina@l’antro dell’alchimista: se ci provi , fammi sapere il risultato, così riesco a capire quale sia stato il mio errore
@furfecchia: no, no: devono essere lucide, ma non appiccicose e lisce in superficie, anziché grumose …
@manu e silvia: la forma ottenuta è simile al risultato sperato, ma l’aspetto non lo è
@luca & sabrina: chissà quale è il segreto perché riescano alla perfezione …
@ines: mi consola sapere di non essere l’unica ad essere un impiastro
@twostella: ti ringrazio, per il confortante “sembrano” :-))
Certo che, pure tu, te le vai a cercare, eh!!!!
RispondiEliminaImpresa più difficile non potevi trovare!!!! Credo siano difficilisime da farsi in casa, ma brava per i tentativi!
RispondiEliminaAmmazza che brava sei stata!
RispondiEliminaahahahhah immagino il faccino dei tuoi nipoti ahahha ed anche il tuo!
RispondiEliminasìììì riprovaciiiiii e poi ci dici anche i lsegreto oltre il barricamento in casa!
un bacioneeeee
@virginia: spinta dalle suggestioni infantili mi sono sobbarcata di questa impresa della serie "complichiamoci la vita"
RispondiElimina@elga: eppure la ricetta fa sembrare il tutto estremamente semplice ...
@ciboulette: i 3 piccoli hanno assaggiato una caramella ciascuno ... e le restanti sono state elegantemente disdegnate ...
@claudia: quelle che vedi in foto, sono ben lontane da quelle che si sarebbero dovuto ottenere
RispondiElimina@viviana: se riucirò, farò un rapporto dettagliato
Non ho mica capito se la ricetta che hai inserito è generatrice di disastri oppure possiamo provarla senza problemi :)
RispondiEliminaLenny, afcciamo così, io faccio da assistente assaggiatrice, le ciofeche me le mangio io!!!!!
RispondiEliminaPer me sei sempre top!
bacione
PS:prova la ricetta di lory!
http://lamercantedispezie.blogspot.com/search/label/DOLCI
Eppure sembrano così belle!!! Ma non prendertela, dev'essere colpa del caramello, è impossibile da gestire: anche il mio piatto ciofeca era a base di caramello!!!
RispondiEliminaChe peccato che non siano buone perchè hanno un aspetto fantastico! comunque lavorare il caramello è davvero una sfida e sono convinta che prima o poi ne uscirai vincitrice
RispondiEliminabaci
fra
ah ah ah !!Poveri nipotini..immagino la loro faccia con la caramella in bocca...dai sù..ti rifarai con crostatine e rotoli!!
RispondiEliminaUn bacio!!
Semplici, semplici...sono carinissime, anch'io ho quegli stampi!!!
RispondiEliminaLe caramelle mou sono un mito dell'infanzia...non è che puoi lasciarci così con un mito molliccio:vero che ci riproverai per stupirci con effetti speciali?! Non ne ho il minimo dubbio!...
RispondiEliminaE brava Lenny sono carinissime borbidose e dolci hummmmmm!!!!!!!
RispondiEliminama almeno erano carine! il mio disaster invece sarà pure brutto, credo proprio che sarò imbattibile
RispondiElimina:)
E' vero: le caramelle sono bellissime! Anche io adoro le mou.
RispondiEliminama che buone io le adoro e ti sono venute perfette!!!sei una maga:-)baci imma
RispondiEliminacomplimenti è una ricetta molto cara di quando le caramelle avevano un solo sapore
RispondiEliminaSaranno pure un disastro ma la foto è splendida, complimenti per la coreografia!! Ciao dalle nipotine A&G. Un bacione.
RispondiEliminaio ho provato, mesi fa, a fare le caramelle gelée: un disastro totale. una roba degna del secchio dell'umido e basta. però le tue caramelle hanno lo stesso un aspetto fantastico!
RispondiEliminamannaggia se penso a tutti i miei disastri non fotografati! mi sono persa la possibilità di partecipare, oppure dovrò spicciarmi a farne uno!
RispondiEliminaGli stampini sono fantastici, io provai la ricetta di cavoletto e ne rimasi contenta se vuoi puoi ritentare in solitudine http://www.saleepepequantobasta.com/2007/05/caramelle-toffee.html
RispondiElimina@antonella: lo devo capire anche io
RispondiElimina@saretta: mi piacerebbe poter preparare per un’assaggiatrice così volenterosa!!!! Grazie per la segnalazione, non mi ricordavo più di questo post di Lory
@onde99: il caramello è difficile da gestire, ma come resistere alla sua malia?
@fra: spero di riuscire a vincere questa sfida presto!
@elisa: per loro è stato un vero e proprio trauma, apprendere che molto spesso l’apparenza inganna
@dolci e non solo: gli stampi sono formidabili e di grande aiuto al momento di sformarle, mentre tutto il resto è stato un disastro
@virò: ci riproverò, ma per un’ultima volta
@stefi: purtroppo sono solo carine …
@lise.charmel: il primo tentativo non era certo fotografabile
@simona: come non adorare le caramelle mou (originali)?
@dolci a … gogò! Perfette non direi …. E se non ci fosse stato il concorso di Alex, nessuno le avrebbe mai viste
@gunther: hanno il sapore della bontà e dell’infanzia
@anonimo: mi dispiace per le piccole, ma mi farò perdonare
@salsa di sapa: anche tu uno scheletro nell’armadio?
@fior di sale: puoi partecipare anche con un disastro non fotografato, ma solo raccontato
@cocò: grazie per il link, può darsi che replicando una ricetta già testata siano più alte le possibilità di riuscire
Non sono un esperto di cucina.. comunque complimenti per la ricetta! Mi ricordo che mia mamma era riuscita a farle ma mi sembra avesse usato soltanto latte, non panna! Magari e' per quello che vengono mollicce! Che gusto pero'...
RispondiEliminaVorrei riprovarci e se riesco, aggiorno il post .....
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