Il piatto estivo per eccellenza è senza ombra di dubbio l’insalata di pasta, dal potere evocativo di immagini di mare, sole, libertà dalle regole e pietanze fredde da gustare nei vacanzieri ritmi disordinati.
Così con licenza di Giallo zafferano di liberare la fantasia, provo a dipanare il filo dei miei pensieri …
Così con licenza di Giallo zafferano di liberare la fantasia, provo a dipanare il filo dei miei pensieri …
Pensando alla gastronomia greca, il pensiero corre ai dolmades, i tipici involtini in foglie di vite e riflettendo sulla leggendaria origine greca dei vigneti calabresi … ho pensato ad una pasta fredda dove tradizioni greche e calabresi si intrecciano inscindibilmente:
Cavatelli freddi di vite con gelato allo yogurt aromatico, in versione haute couture (una preparazione chic, di indubbia freschezza)
e Cavatelli freddi di vite in barattolo, prèt-a-porter (da asporto, ipotizzando una probabile cena sulla spiaggia).
Cavatelli freddi di vite
Ingredienti x 2
Cavatelli
150 g semola grano duro
70 ml acqua circa
3-4 foglie di vite biologica, piccole e tenere
Foglie di vite biologica
Condimento
Prezzemolo, aneto, menta
125 ml yogurt bianco
Sale
Gelato allo yogurt aromatico
100 ml yogurt bianco
100 ml panna
1 cucchiaio zucchero
2 g erbe (prezzemolo, menta, aneto)
Preparazione
Cavatelli. Scottare le foglie di vite nell’acqua bollente*, per pochissimi minuti e trasferirli in una ciotola con dell’acqua ghiacciata, per fissarne il colore.
Disporre la farina a fontana, crearvi una conca nella quale collocare le foglie di vite (triturate grossolanamente con la mezzaluna), ed una parte dell’acqua, aggiungendo la rimanente fino a quando la massa non diviene elastica e compatta.
Ricavare dalla pasta dei cordoncini, pizzicarli per ottenerne dei piccoli pezzetti di circa 1 cm e incavarli con l’indice, dando la tipica forma di gnocchetto, proseguendo fino ad esaurimento della massa.
Cavatelli freddi di vite
Ingredienti x 2
Cavatelli
150 g semola grano duro
70 ml acqua circa
3-4 foglie di vite biologica, piccole e tenere
Foglie di vite biologica
Condimento
Prezzemolo, aneto, menta
125 ml yogurt bianco
Sale
Gelato allo yogurt aromatico
100 ml yogurt bianco
100 ml panna
1 cucchiaio zucchero
2 g erbe (prezzemolo, menta, aneto)
Preparazione
Cavatelli. Scottare le foglie di vite nell’acqua bollente*, per pochissimi minuti e trasferirli in una ciotola con dell’acqua ghiacciata, per fissarne il colore.
Disporre la farina a fontana, crearvi una conca nella quale collocare le foglie di vite (triturate grossolanamente con la mezzaluna), ed una parte dell’acqua, aggiungendo la rimanente fino a quando la massa non diviene elastica e compatta.
Ricavare dalla pasta dei cordoncini, pizzicarli per ottenerne dei piccoli pezzetti di circa 1 cm e incavarli con l’indice, dando la tipica forma di gnocchetto, proseguendo fino ad esaurimento della massa.
Gelato. Lavare le erbe, asciugarle e pestarle in un mortaio. Incorporare il tutto allo yogurt ed alla panna e (passare in gelatiera o) riporre in freezer in una vaschetta per il ghiaccio, per un’ora. Successivamente prelevare e frullare a bassa velocità, per rompere i cristalli di ghiaccio e per incorporare aria. Frullare nuovamente per due o tre ore e lasciare riposare per due ore ancora. Prima di usare lasciarlo un po’ a temperatura ambiente, perché si ammorbidisca.
Cottura. Cuocere la pasta per qualche minuto in acqua salata, con l'aggiunta di un filo d'olio ed aromatizzata con le erbe (prezzemolo, aneto e menta). Dopo pochi minuti, scolarla al dente, passarla sotto il getto d’acqua corrente e trasferirla in una ciotola precedentemente collocata nel freezer.
Cavatelli freddi di vite con gelato allo yogurt aromatizzato
Disporre sul piatto di portata, le foglie di vite, collocarvi al centro la pasta e, prima di servire, decorare con una pallina di gelato che darà sapore. Completare con chicchi di uva bianca e nera, guarnire con germogli di vite o a piacimento e servire.
[Liberamente ispirata al "Risotto con gelato al nero di seppia" dello chef L. Landi e del gelatiere M. Petrini, presentato al 28° Sigep-salone internazionale gelateria pasticceria e panificazione di Rimini]
Cavatelli freddi di vite in barattolo
Collocare nel barattolo di vetro due foglie di vite, trasferirvi la pasta, precedentemente amalgamata allo yogurt, completando con chicchi di uva bianca e nera, chiudere con il tappo e riporre in frigo fino al momento di gustarla.
Disporre sul piatto di portata, le foglie di vite, collocarvi al centro la pasta e, prima di servire, decorare con una pallina di gelato che darà sapore. Completare con chicchi di uva bianca e nera, guarnire con germogli di vite o a piacimento e servire.
[Liberamente ispirata al "Risotto con gelato al nero di seppia" dello chef L. Landi e del gelatiere M. Petrini, presentato al 28° Sigep-salone internazionale gelateria pasticceria e panificazione di Rimini]
Cavatelli freddi di vite in barattolo
Collocare nel barattolo di vetro due foglie di vite, trasferirvi la pasta, precedentemente amalgamata allo yogurt, completando con chicchi di uva bianca e nera, chiudere con il tappo e riporre in frigo fino al momento di gustarla.
Importante1. Per "arricchire" di sapori e colori la preparazione, guarnire con chicchi di uva bianca e nera, da me non usata in quanto non ancora giunta a maturazione.
2. *Per ottenere delle foglie di vite dal colore più brillante, lasciarle per almeno 4-5 ore immerse in 1 litro d'acqua nella quale è stato spremuto 1 limone e sbollentarle per pochi minuti nello stesso liquido. Subito dopo, prelevarle e tuffarle in acqua ghiacciata.
E' molto interessante questa ricetta, perchè l' hai anche simpaticamente arrichhita con citazioni e ricordi personali di vita...che la rendono già di per sè degna di nota.
RispondiEliminaA presto,
Laura
Lenny, questa non poteva che essere la TUA ricetta.
RispondiEliminaC'è L(ell)ennitas allo stato puro...Oddio, meglio non perdersi in neologismi...
Mi piace molto: pochi ingredienti (e non le mappazze con mille scatolette che ho visto in giro), ma efficaci e armoniosamente calibrati.
Brava, mi piace.
In bocca al lupo!
La tua vena creativa e' sempre in piena fase produttiva: i tuoi cavatelli sono un'idea davvero deliziosa.
RispondiEliminaMassima creatività lenny cara...mi piace molto l'accostamento con la cucina greca molto vicina alla nostra gastronomia calabrese...mi entusiasma molto seguire le tue ricette...i profumi e i gusti che riesci a legare insieme sono sempre sorprendenti e di sicura raffinatezza anche se molto semplici gli ingredienti...*_*
RispondiEliminaLa tua creatività non ha limiti...
RispondiEliminache brava lenny, mi piace molto questa ricetta, è davvero originale, e scaturisce direttamente dal tuo vissuto! in bocca al lupo :-D
RispondiEliminaVeramente originale!! Complimenti Lenny! Ogni volta mi stupisci ;)
RispondiEliminaL'idea pret a porter e' geniale.
Ti mando un forte abbraccio e buona giornata.
Daniela
***** e quel semifreddo ai fichi mi tenta, troppo :O
Finalmente trovo qualcuno che usa le foglie di vite, mi puoi spiegare qualcosa in più? Va bene qualsiasi tipo di vite? Occorre fare attenzione a non utilizzare quelle a cui vengono fatti i trattamenti? Si possono raccogliere e usare in qualsiasi periodo dell'anno? Grazie!
RispondiEliminaTrovo fantastico l'accostamento della cucina greca con quella calabrese, il risultato è superlativo Lenny! In bocca al lupo per la sfida!
RispondiEliminaBaci
Ciao!! Il mio vecchio blog non c'è più...prima non riuscivo ad accedere e ora non c'è più! C'è n'è uno nuovo qui http://lauraemarco-weddingandlife.blogspot.com/
RispondiEliminaBaci Laura
Ma è stupenda e sicuramente molto molto originale!
RispondiEliminaCiaooo,
Aiuolik
dolceesalata - mi rammarico del risultato fotografico penalizzante per una preparazione che risulta al gusto un piacere di aromi e freschezza
RispondiEliminaspilucchina - in realtà non sono soddisfatta dell'aspetto finale che vedo un pò tetro, per mancanza di un qualsivoglia colore vivace (in assenza dei chicchi d'uva che si dovrebbero aggiungere come guarnizione), ma non ho voluto alterare l'essenza e lo spirito delle due ricette che ho fuso: i dolmades (dei quali ho copiato gli ingredienti) e i cavatelli che per il loro modo di "tenere" la cottura ho ritenuto adatti ad un'insalata di pasta
simona - ti ringrazio
mariluna - ancora una volta ci ritroviamo a sottolineare il limite gustativo che frappone Internet alla comunicazione: questa ricetta è da assaggiare per godere dei suoi aromi
dolcienonsolo - ... i limiti sono tanti invece: uno è il divario tra ciò che immagino e ciò che riesco ad ottenere (dopo ogni preparazione e relativa foto, capisco parte degli errori che ho commesso e vorrei tornare indietro)
salsadisapa - grazie cara
campodifragole - l'idea del prèt-a-porter nasce dalla probabile esigenza pratica di gustare questo piatto lontano dalla cucina di casa
twostella – mi dispiace deluderti, ma è la prima volta che uso le foglie di vite, spinta dalla curiosità.
RispondiEliminaRegola generale ed inderogabile è che non siano state in nessun modo esposte a trattamenti chimici (es. anche le coltivazioni circostanti non devono essere trattate): nello specifico, ho usato le foglie di una vite che cresce in un'aiuola che delimita la veranda prospiciente la mia abitazione.
Riguardo al tipo di foglie da usare non so se io stessa ho sbagliato, in quanto ho scelto le più giovani e tenere che in cottura hanno assunto un colore giallognolo, mentre vedo che i dolmados hanno una colorazione verde più intensa (probabilmente sono da preferire quelle più resistenti).
Riguardo al periodo dell’anno credo che questo sia il migliore, in quanto la vite è al massimo della sua vitalità, ma purtroppo queste informazioni sono frutto di mie deduzioni logiche.
ciboulette – ho letto che in mancanza si possono usare foglie di verza o di cavolo (che tuttavia non reputo una valida alternativa) o ancora le foglie di vite che si trovano in commercio in scatola (anche se mi pongo dei seri dubbi sulla loro affidabilità)
RispondiEliminacamomilla – la cultura greca e quella calabrese sono molto simili: ad esempio molti termini dialettali sono più vicini al greco che non all’italiano ed in molte località dell’Aspromonte si cucina la carne di capra seguendo le modalità greche.
Esistono addirittura delle comunità dove si perpetuano delle tradizioni di indubbia origine greca
laura – ti verrò a trovare lì allora
aiuolik – la chiave di originalità va ricercata soprattutto nel piacere che se ne ricava dal gustarla
Quanto mi sono mancati i tuoi post scritti con passione e attenzione e le tue deliziose ricette ricche e innovative, ti abbraccio forte e corro a recuperare gli arretrati, a presto
RispondiEliminaFANTASTICA LA VERSIONE IN BARATTOLO!!! Sei trooppo forte,un grosso in bocca al lupo, Elga
RispondiEliminaCiao,Lenny,
RispondiEliminaBELLISSIMA RICETTA
bisogna dire che in quanto
a creatività SEIAMO...(E)...FORTI.
Bacio
Nino
Ma che originaleeeee!!! Bellissima! Al liceo adoravo il greco, piu' che altro la letteratura, fare le traduzioni un po' meno!
RispondiEliminacomplimentissimi!! anche il condimento mi attira tantissimo!! SLURP!!
RispondiEliminamolto particolare buon inizio di settimana
RispondiEliminaBrava Lenny! anche tu con la pasta fatta in casa! Che sapore eh?? Senza paragoni! ... e poi... che bella l'idea della foglia di vite! Non ho idea di che sapore possa avere, è da provare!
RispondiEliminaanicestellato - è un piacere grandissimo ritrovarti
RispondiEliminamamma3 - ti ringrazio ed estendo un grosso in bocca al lupo a tutti i partecipanti che in questa sfida sono riusciti a liberare le loro
fantasie gastronomiche
nino - ognuno di noi ha un lato creativo da valorizzare
precisina - chi non ha subito (ed ancora subisce) il fascino di questa mitica civiltà?
sara - grazie cara
marcellacandidocianchetti - buon inizio settimana anche a te
sere - ti avevo scritto nei commenti ai tuoi meravigliosi "fiori" che "era come se mi avessi letto nel pensiero".
Avevo già quest'idea ed attendevo il sabato per avere il giusto tempo a disposizione per attivarmi
mi piace questa doppia collezione! del resto tutti i grandi fanno sia l'alta moda che il pret a porter no!? un abbraccio!
RispondiEliminaSono senza parole per l'originalità di questa ricetta!Lenny sei eccezionale!
RispondiEliminaUn bacione
Saretta
Ho il piacere di assegnarti un piccolo premio, se vuoi, passa pure a ritirarlo!
RispondiEliminaMichelangelo
Normalmente non sono di molte parole, ma davanti ai tuoi cenni non posso fare altro che rispondere...
RispondiEliminaSe si nomina questo mare si illumina qualcosa che mi rende appagato...
Se non fossi stato vicino al Mediterraneo, probabilmente avrei fatto un altro mestiere..
Saluti
Ho un bel vigneto e mi prometto sempre di utilizzare le foglie per qualche preparazione, vedo che tu hai fatto prima con questa superba interpretazione, meriti di vincere quel premio
RispondiEliminaCiao Lenny, che proposta originalissima! La mangerei seduta stante anche se ho già cenato!
RispondiEliminadolcezza - per soddisfare ed accontentare le diverse esigenze
RispondiEliminasaretta - benvenuta e grazie per l'apprezzamento
michelangelo - ti ringrazio per il pensiero: per me è un onore
marcellovalentino - mi fa piacere che il nostro amore per il Mediterraneo ci accomuni
cocò - purtroppo ho avuto pessimi risultati con il colore delle foglie!!!!
cookie - grazie
ma tu dici a me?
RispondiEliminasei incredibile! questa ricetta è impressionante per originalità, per presentazione, per bontà, per prelibatezza
TU SEI BRAVA!!!!
tanti bacetti
per te ***************
cla
adoro lo yogurt e amo la pasta quindi questa ricetta é davvero un colpo al cuore!
RispondiEliminaLeggera e fresca :)
Buona giornata Lenny!
Ciao lenny bellissima interpretazione, una ricetta davvero particolare!
RispondiEliminaTi fccio un in bocca la pupo!
A presto carissima :9
Lenny, ti avevo già fatto i complimenti per questa bellissima pasta fredda, ma te li rifaccio anche qua. Mi piace soprattutto la versione con la foglia aperta piuttosto che quella nel bicchiere.
RispondiEliminaTornando al nostro dilemma "foglie di vite" ho trovato questo sito dettagliatissimo
http://www.ellenskitchen.com/recipebox/dolmas.html
L'autrice suggerisce di preparare una salamoia molto salata (con una proporzione di 1 tazza di sale per 4 tazze d'acqua), si porta la salamoia ad ebollizione, quindi si tuffano le foglie di vite (una dozzina di foglie alla volta) per un paio di minuti nella salamoia bollente, si pescano con una schiumarola e si tuffano immediatamente in acqua ghiacciata. Quindi si asciugano bene e si usano.
Nel sito ci sono anche le indicazioni per conservarle in barattolo (in quel caso si aggiunge alla salamoia anche succo di limone o acido citrico.
Fammi sapere come va l'esperimento!
Una ricetta molto chic e ricercata! bellissima, mi piace molto! e poi...l'unione di queste due diverse tradizioni è geniale!
RispondiEliminaGrazia
questa non è una ricetta... questa è un'ode!!!!!! :D
RispondiEliminache ideonaaaaaa
non posso che aggiungerti i miei inboccaalupooo! :D
smaackkk
Ciao Lenny, grazie mille per l'invito che mi hai fatto. Accetto con piacere. Complimenti anche per i bellissimi cavatelli, davvero una bella idea, che buoni...gnam gnam...Sally
RispondiEliminaSiamo impressionati da questa tua ricetta, è impareggiabile a parer nostro! Passa da noi, c'è un certo Oscar che ti cerca e dopo aver visto questo piatto....
RispondiEliminaSabrina&Luca
bellissima pasta lenny quasi quasi... in settimana provo a farla...;)
RispondiEliminaclaudia - ti ringrazio: ho semplicemente legato pensieri e suggestioni
RispondiEliminamax 45Blog - grazie
sandra - è vero: leggerezza e freschezza la contraddistinguono
carla - in sfide come questa è bello partecipare e confrontare le idee
danda - grazie carissima: ho letto con attenzione, sono passata alla sperimentazione e sto preparando un aggiornamento
cuocapercaso - le foglie di vite in questione sventolano sotto i miei occhi tutti i giorni ed era da un pò che pensavo di realizare qualche preparazione ispirata alla cucina greca: questa sfida me ne ha dato l'occasione.
Da noi l'influenza greca è ancora molto presente
viviana - un'ode alle proprie tradizioni
sally - mi fa piacere che tu abbia gradito l'invito
luca&sabrina - siete davvero molto cari: grazie di cuore
ciboulette - sei un tesoro, grazie
tatiana - se la provi fammi sapere
cavatelli e ritorno indietro con il tempo quando andavo a trovare a bojano un mio amico la cui nonna aveva un ristorante...l'acqua buona di quei posti e la buona farina appena fatta dai mulini facevono il composto sublime e ne rubavo sempre un assaggio a crudo
RispondiEliminasaluti dal gourmet ed attento tuo lettore
marco
www.chefmarco.splinder.com
è molto interessante e originale questa ricetta mi diverte molto
RispondiEliminachef marco - è giusto ricordare che la bontà di una ricetta non sta solo nella buona fattura o nel perfetto dosaggio degli ingredienti che danno vita alla giusta armonia di sapori, ma anche e soprattutto all'eccellente qualità degli ingredienti ...
RispondiEliminaimma - benvenuta e grazie per l'apprezzamento
gunther k. fuchs - ti diverte il duplice modo di servirla?
ma che idea lenny!la pasta fresca con la vite! quasi quasi... lo aggiungo agli esperimenti da fare :)
RispondiEliminacome avrai notato dai miei involtini, purtroppo pur avendo sbollentato le foglie in acqua e limone sono rimase verde oliva. Forse perché erano davvero tenere e sottili, quelle più spesse in effetti sono rimaste verdi!
@fiordilatte: ho fatto qualche esperimento e il colore è sempre tendente al verde oliva, pur variando nelle tonalità: credo sia una peculirtità delle foglie fresche, ma vuoi mettere il piacere di utilizzare delle foglie di sicura provenienza?
RispondiElimina