Al contrario i suoi effluvi, i suoi liquidi e cangianti colori evocano in me, atmosfere rarefatte di pomeriggi ciarlieri con le amiche.
Sono passati gli anni, ma per me ancora il tè ha questo potere di complice convivialità amichevole, anche se poco canonico nel rituale, per via dei ritmi di vita convulsi e dei sempre più ridotti spazi di relax da ritagliare.
Tuttavia se dovessi organizzare un tea time, curato come Twostella suggerisce, sarebbe immancabilmente con le amiche, sulle note del cantore dello spirito (come lo definisco io) e la scelta del tè sarebbe affidata all’esperta del gruppo (fermo restando le mie scorte di classico tè al limone, al bergamotto, alla liquirizia …) da sorseggiare gustando una ciambella al limone, delle crostatine di crema al bergamotto, delle crostatine croccanti, una crostata piramidale alla frutta, senza trascurare dei panini al burro da addolcire con confettura d’uva nera o confettura d’uva bianca e predisporrei delle golose ciotoline con ciliegie sciroppate.
Per completezza, volendo soddisfare i palati amanti del salato, non potrebbero mancare dei tramezzini con burro o formaggio cremoso, foglie di lattuga o radicchio e confettura di pere al peperoncino o confettura di melone alla salvia, dei crostini laccati con olio aromatizzato al sambuco e delle focaccine bianche per accompagnare le sfiziose olive schiacciate (poco british ahimè!)
Il tutto per un abbandono in un’oasi pacifica di chiacchiere in libertà e risate o scambio sulle ultime letture o i film appena visti…
Allora beviamo una tazza di tè.
E come Kazuko Okakuro, l’autore del “Libro del tè”, che si addolorava per la rivolta delle tribù mongole nel XIII secolo, non perché avesse causato morte e afflizione, ma perché aveva distrutto l’arte del tè, il più prezioso tra i frutti della cultura Song, anch’io so bene che il tè non è una bevanda qualunque. Quando diventa rituale, rappresenta tutta la capacità di vedere la grandezza nelle piccole cose. Dove si trova la bellezza? Nelle grandi cose che, come le altre sono destinate a morire, oppure nelle piccole cose che, senza nessuna pretesa, sanno incastonare nell’attimo una gemma di infinito?
Il rituale del tè, quel puntuale rinnovarsi degli stessi gesti e della stessa degustazione, quell’accesso a sensazioni semplici, autentiche e raffinate, quella libertà concessa a tutti, a poco prezzo, di diventare aristocratici del gusto, perché il tè è la bevanda dei ricchi così come dei poveri, il rituale del tè, quindi ha la straordinaria virtù di aprire una breccia di serena armonia nell’assurdità delle nostre vite. Sì, l’universo tende segretamente alla vacuità, le anime perdute rimpiangono la bellezza, l’insensatezza ci accerchia. Allora beviamo una tazza di tè. Scende il silenzio, fuori si ode il vento che soffia, le foglie autunnali stormiscono e volano via, il gatto dorme in una calda luce. E a ogni sorso il tempo si sublima.
[Tratto da L’eleganza del riccio di Muriel Burbery]
Mi sento ispirata, corro a radunare le amiche: saranno disponibili?
Se avessi un buffet con tutte queste prelibatezze a disposizione non saprei dove iniziare! Per rispetto darei il là con i manicaretti salati per poi deliziarmi con i capolavori di dolcezza! Tocco tentatore le ciliege sciroppate :-) E' tutto pronto? Aspetta che arrivo!!!
RispondiEliminaTi ringrazio e ti aggiungo alla lista degli ospiti :-) Baci
non rientro nella categoria degli invitabili, ma apprezzerei tutto compresa la piace vole compagnia, scherzo un abbraccio
RispondiEliminaWow che bel servizio... tea for me ehehehe
RispondiEliminaciao lenny,tutto perfetto c'è posto anche per me???baci e buon w.e.,imma
RispondiElimina@tutti - c'è posto per tutti, se gradite ...
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