Nell’immaginario collettivo, la terra è sicura custode di celati e potenziali tesori.
Alcuni di questi non sono solo immaginati, ma reali e palesano in superficie, la loro presenza sotterranea, gioiosamente.
Alcuni di questi non sono solo immaginati, ma reali e palesano in superficie, la loro presenza sotterranea, gioiosamente.
- immagine reperita in rete -
- il cesto nella foto è quello nel quale vengono abitualmente vendute -
Per reperire questi “tesori”, non sempre è necessario armarsi di vanga e forza di braccia, perché talvolta li si può trovare in bella mostra in bellissime e capaci ceste, ancora “grondanti” di terra ….
Come goderne?
I modi sono tanti, tra i quali uno dei più classici può essere la conservazione in una “teca di vetro” (sott’olio in barattolo) …
Cipolline selvatiche sott'olio
Ingredienti
500 g cipolline selvatiche (o lampascioni)
300 ml acqua
300 ml aceto
peperoncino
2 cucchiai di sale
peperoncini rossi
olio evo
Preparazione
Pelare le cipolline selvatiche, praticare alla base un taglio a croce e lavarle, per poi tenerle a bagno, per circa 3 ore, cambiando l’acqua rosastra, ripetutamente. Successivamente preparare in una pentola una soluzione di acqua e aceto in parti uguali (o due parti di acqua e una di aceto, se quest’ultimo è molto forte), salare e portare ad ebollizione.
Spegnere, lasciare riposare per 5’, scolarle e disporle su un canovaccio, ricoprendole poi con lo stesso e collocandovi sopra un peso non eccessivo, per 6 ore circa, in modo che si asciughino perfettamente.
Rallegrarle con dei peperoncini minuscoli, invasarle e ricoprire d’olio.
Dopo pochi giorni, possono essere gustate in tutto la loro particolare, amarognola bontà.
Ingredienti
500 g cipolline selvatiche (o lampascioni)
300 ml acqua
300 ml aceto
peperoncino
2 cucchiai di sale
peperoncini rossi
olio evo
Preparazione
Pelare le cipolline selvatiche, praticare alla base un taglio a croce e lavarle, per poi tenerle a bagno, per circa 3 ore, cambiando l’acqua rosastra, ripetutamente. Successivamente preparare in una pentola una soluzione di acqua e aceto in parti uguali (o due parti di acqua e una di aceto, se quest’ultimo è molto forte), salare e portare ad ebollizione.
Spegnere, lasciare riposare per 5’, scolarle e disporle su un canovaccio, ricoprendole poi con lo stesso e collocandovi sopra un peso non eccessivo, per 6 ore circa, in modo che si asciughino perfettamente.
Rallegrarle con dei peperoncini minuscoli, invasarle e ricoprire d’olio.
Dopo pochi giorni, possono essere gustate in tutto la loro particolare, amarognola bontà.
Nota: con lo stesso procedimento, diminuendo il dosaggio di sale e prolungando (di poco) il tempo di ebollizione, la preparazione diviene uno stuzzicante antipasto estemporaneo.
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Aggiornamento del 07/05/2009
Questa ricetta partecipa al contest Sotto vetro, indetto da Virginia-Lo spilucchino
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Aggiornamento del 07/05/2009
Questa ricetta partecipa al contest Sotto vetro, indetto da Virginia-Lo spilucchino
ahhh che belli.....non so se mi piacciono le cipollette....ma si pùò
RispondiEliminaprovare......anch'io ho fatto dei chesee cake salati..senza cipollette
:-)))) ciaoooo!
che idea carina, e pratica! Non li conoscevo!
RispondiEliminaNon credo di averle mai assaggiate queste cipolline selvatiche: devono essere una bonta'.
RispondiEliminaPensa che una volta trovai miracolosamente un sacchetto di minicipolline (che qui in Germania cercavo da tempo). Comprai, le feci in agrodolce ... buonissime. Poi, leggendo l'etichetta, mi accorsi che erano bulbi da piantare. Non sono morta, né sono stata male. Ed erano pure buoni. Ma ogni volta che vedo queste cipolline mi riviene in mente questa storia! Sott'olio non le ho mai provate.
RispondiEliminaCiao, Alex
astrofiammante - sono passata a dare un'occhiata i tuoi cheesecake e sono strepitosi
RispondiEliminatwostella - si realizzano con una certa velocità e, naturalmente possono essere arricchiti a piacimento
simona - difficile descriverle: in questi casi è meglio passare all'azione
alexemari - in realtà anche queste sono dei bulbi (commestibili)che fioriscono in modo spettacolare.
Alcuni anni fa, una mia amica tedesca venne a farmi visita. In quel periodo stava preparando un esame di botanica e allora, oltre a visitare le particolarità del luogo, facemmo lunghe passeggiate in campagna, dove lei ebbe modo di raccogliere quanto le poteva essere utile o la attraeva.
In una di quelle escursioni, trovò delle cipolline selvatiche, portate in superficie, probabilmente da qualche contadino che aveva arato aa terra.
Incuriosita le prese e le portò in Germania dove le piantò in giardino, dimenticandosene.
A distanza di qualche anno, la madre mi mostrò delle bellissime foto di fiori viola, nati da alcuni "bubli" che la figlia raccolse in Italia.
Ricostruimmo il tutto e capimmo che si trattava delle cipollline selvatiche.