Il rito della buona domenica
La domenica, parentesi della frenesia settimanale è epilogo di una settimana vissuta e nello stesso tempo preludio di una settimana da vivere, è un giorno di diletto, un giorno di famiglia, un giorno di festa …
Le gustose domeniche della mia infanzia erano scandite dal lavoro-piacere di preparazione della pasta.
Mia nonna, al ritorno dalla Messa, indossava il suo candido grembiule e, imbiancandosi le mani di farina trasformava gli ingredienti con tocchi leggeri ed amorevoli, in un tutto plasmabile-fantasia.
Per diventare grande, a me e mia sorella bastava aspettare con trepidazione quel momento, per rimboccarci le maniche ed ottenere un pezzo di quella morbida malleabilità, da modellare ogni domenica secondo un tema diverso da interpretare: i cavatelli, le tagliatelle, gli gnocchi, i maccheroni …
Le nostre sghembe realizzazioni non erano per noi che non gustavamo “la pasta di farina”, ma per i nostri genitori che apprezzavano notevolmente, dispensando ampi sorrisi di gratificazione.
Quando ho nostalgia del tempo che fu, mi rimbocco le maniche per ripetere il vecchio rituale della domenica seguendo l’ispirazione del momento: quest’ultima domenica, con la voglia di prendermi in giro ho pensato di tornire dei maccheron(cin)i, una pasta della tradizione, dalla forma tubolare e dall’animo libero.
Un tipo di pasta che anticamente veniva realizzato avvalendosi di un ferro da calza (o in alcune località con lo stelo semi-legnoso di un’erba spontanea, ma in mancanza si può utilizzare uno stecco per spiedini) e che per vezzo ho voluto colorare gustosamente.
La domenica, parentesi della frenesia settimanale è epilogo di una settimana vissuta e nello stesso tempo preludio di una settimana da vivere, è un giorno di diletto, un giorno di famiglia, un giorno di festa …
Le gustose domeniche della mia infanzia erano scandite dal lavoro-piacere di preparazione della pasta.
Mia nonna, al ritorno dalla Messa, indossava il suo candido grembiule e, imbiancandosi le mani di farina trasformava gli ingredienti con tocchi leggeri ed amorevoli, in un tutto plasmabile-fantasia.
Per diventare grande, a me e mia sorella bastava aspettare con trepidazione quel momento, per rimboccarci le maniche ed ottenere un pezzo di quella morbida malleabilità, da modellare ogni domenica secondo un tema diverso da interpretare: i cavatelli, le tagliatelle, gli gnocchi, i maccheroni …
Le nostre sghembe realizzazioni non erano per noi che non gustavamo “la pasta di farina”, ma per i nostri genitori che apprezzavano notevolmente, dispensando ampi sorrisi di gratificazione.
Quando ho nostalgia del tempo che fu, mi rimbocco le maniche per ripetere il vecchio rituale della domenica seguendo l’ispirazione del momento: quest’ultima domenica, con la voglia di prendermi in giro ho pensato di tornire dei maccheron(cin)i, una pasta della tradizione, dalla forma tubolare e dall’animo libero.
Un tipo di pasta che anticamente veniva realizzato avvalendosi di un ferro da calza (o in alcune località con lo stelo semi-legnoso di un’erba spontanea, ma in mancanza si può utilizzare uno stecco per spiedini) e che per vezzo ho voluto colorare gustosamente.
Maccheroncini (colorati)
Ingredienti per 6 persone
Pasta
500 g semola grano duro
1 uovo
200 ml acqua circa
[+ 60 g di polvere di peperoncino o paprika PER LA VERSIONE PEPATA]
Preparazione
Disporre la farina [unitamente alla polvere di peperoncino, se si opta per la versione pepata] a fontana, crearvi una conca nella quale collocare l’uovo ed una parte dell’acqua, aggiungendo la rimanente fino a quando la massa non diviene elastica e compatta.
Ricavare dalla pasta dei cordoncini, da tagliare alla lunghezza di 5-6 cm ed arrotolarne a serpentina ciascuno intorno allo spiedino, appoggiare sul piano ed eseguire dei movimenti rotatori. Quando la pasta ha assunto la sua tipica forma di maccheroncino, sfilarlo e proseguire fino ad esaurimento della massa.
Ingredienti per 6 persone
Pasta
500 g semola grano duro
1 uovo
200 ml acqua circa
[+ 60 g di polvere di peperoncino o paprika PER LA VERSIONE PEPATA]
Preparazione
Disporre la farina [unitamente alla polvere di peperoncino, se si opta per la versione pepata] a fontana, crearvi una conca nella quale collocare l’uovo ed una parte dell’acqua, aggiungendo la rimanente fino a quando la massa non diviene elastica e compatta.
Ricavare dalla pasta dei cordoncini, da tagliare alla lunghezza di 5-6 cm ed arrotolarne a serpentina ciascuno intorno allo spiedino, appoggiare sul piano ed eseguire dei movimenti rotatori. Quando la pasta ha assunto la sua tipica forma di maccheroncino, sfilarlo e proseguire fino ad esaurimento della massa.
Maccheroncini in salsa di pomodoro (quasi convenzionali)
La tradizione vuole che siano più lunghi e conditi con ragù o salsa di pomodoro con la polpettine.
Maccheroncini allo zafferano (poco convenzionali)
Ingredienti per 4 persone
3-4 cucchiai di olio evo
1 cipolla piccola
1 cucchiaio di cognac
1 bustina di zafferano
Sale
Preparazione
Fare imbiondire la cipolla nell’olio, versarvi il cognac e lasciare che evapori. Quindi unire lo zafferano, regolando di sale ed allontanare dal fuoco.
Cuocere i maccheroncini e saltarli nel condimento giallo. Insaporire con il parmigiano.
Maccheroncini pepati con zucchine e nocciole alla crema di pecorino (apparentemente convenzionali)
Ingredienti per 4 persone
1 zucchina media (150 g circa)
50 g nocciole circa
300 ml latte
60 g pecorino
1 cucchiaio di farina
1 noce di burro
Sale
Preparazione
Mondare la zucchina, tagliarla a tocchetti e cuocerla in acqua salata, insieme alla pasta, avendo cura di terminare la cottura quando i maccheroni affiorano in superficie.
Sciogliere il burro a bagnomaria ed amalgamarvi la farina, quindi unirvi il latte tiepido ed il pecorino, regolando di sale.
Rimestare per pochissimi minuti, allontanare dal fuoco ed unire le nocciole.
Scolare i maccheroncini con le zucchine ed amalgamarvi la crema, guarnendo a piacere con un fiore di zucchina.
Fiore di zucchina: ricavare dalla zucchina un tronchetto di circa 6 cm ed a a circa 3 cm , praticare con un coltellino un taglio a mo' di zig zag (cercando di realizzare un zig zag arrotondato, cosa che non mi è riuscita) e arrivando al cuore del vegetale. I tagli si intersecheranno, permettendo con una leggera torsione o con l’aiuto della punta del coltello, di separare la parte superiore da quella inferiore. La parte inferiore sarà il fiore nel quale collocare una nocciola.
1 zucchina media (150 g circa)
50 g nocciole circa
300 ml latte
60 g pecorino
1 cucchiaio di farina
1 noce di burro
Sale
Preparazione
Mondare la zucchina, tagliarla a tocchetti e cuocerla in acqua salata, insieme alla pasta, avendo cura di terminare la cottura quando i maccheroni affiorano in superficie.
Sciogliere il burro a bagnomaria ed amalgamarvi la farina, quindi unirvi il latte tiepido ed il pecorino, regolando di sale.
Rimestare per pochissimi minuti, allontanare dal fuoco ed unire le nocciole.
Scolare i maccheroncini con le zucchine ed amalgamarvi la crema, guarnendo a piacere con un fiore di zucchina.
Fiore di zucchina: ricavare dalla zucchina un tronchetto di circa 6 cm ed a a circa 3 cm , praticare con un coltellino un taglio a mo' di zig zag (cercando di realizzare un zig zag arrotondato, cosa che non mi è riuscita) e arrivando al cuore del vegetale. I tagli si intersecheranno, permettendo con una leggera torsione o con l’aiuto della punta del coltello, di separare la parte superiore da quella inferiore. La parte inferiore sarà il fiore nel quale collocare una nocciola.
Sono perfetti..devono essere buonissimi!anche io se pensoa lla domenica d'infanzia ho il ricordo di pasta e gnocchi fatti in casa :)
RispondiEliminaBuon inizio settimana!
Che bella questa pasta ricca di ricordi d'infanzia. Certo che lavorone, bravissima. Ciao, alex
RispondiEliminaCarinissima la lavorazione dei maccheroncini. Mia madre faceva sempre la pasta all'uovo la domenica, di solito fettuccine. Sei bravissima!
RispondiEliminaAh però! Chissà che buoni...io non ho mai avuto la pazienza di far la pasta in casa ma dev'essere una soddisfazione...
RispondiEliminanoooooooooooooooooooo questi so' gli "'naparettati" ('mbo credo si dica così) che mia madre ci faceva ogni domenica, siccome eravamo tanti, si alzava prima dele 6 per riuscirci, povera stella. Lei li faceva un pochino più lunghi, adoravo gaurdarla (misveglaivo sempre prima degli altri e mi mettevo appena col muso al tavolo della cucina, affascinata dal movimento delle sue mani. Che bellissimi ricordi che mi hai stimolato, potrei amarti solo per questo, tutte le mie domeniche infantilesche avevano la faccia di questa pasta, col sugo fatto da mia nonna, bellissimi momenti. grazie
RispondiEliminaCiao Lenny! Non so come eri prima, ma secondo me ti sono riusciti perfetti! Io asseggerei tutte e tre le versioni, ma penso che quella che preferirei è l'ultima...
RispondiEliminaUn bacione cara e buon inizio settimana!
Ottima ed appetitosa ricetta. Ciao da Maria
RispondiEliminaaccidenti sono tutte ottime idee! non ho mai assaggiato la pasta col peperoncino dentro... geniale :D
RispondiEliminanightfairy - a quanto pare questi ricoedi d'infanzia sono comuni a molte di noi
RispondiEliminaalex e mari - un trucco anti-fatica c'è: in realtà ho preparato i due tipi di maccheroncini (quelli pepati e quelli non)in due domeniche diverse!
simona - in effetti la domenica è il giorno in cui (teoricamente) si ha più tempo a disposizione, da poter dedicare a se stessi o alla propria famiglia, anche cucinando
laura - è una preparazione molto divertente e creativa che consente di giocare con i sapori (gli ingredienti) e le forme
fiordisale - da noi si chiamano "maccarruni a ferretti" ed in effetti devono essere più lunghi!
Se "potresti amamrmi solo per questo" (ma come: non ci amavamo già?), allora li rifarò!!!
camomilla - non ti inganni: l'ultima è la più originale come sapore
melina2811 - ciao e benvenuta
salsadisapa - è fantastico e particolarmente stuzzicante il tocco che il peperoncino dà alla pasta
Vedo che in questi giorni che ero via ti sei data da fare :-)
RispondiEliminaCiaooo,
Aiuolik
Ehi ma quante varianti!:) Da noi questi si chiamano "strozzapreti" e si fanno a mano arrotolando la striscia di pasta tra le mani infarinate con un colpo secco! :) Gnam gnam..che voglia
RispondiEliminasono meravigliosi!
RispondiEliminasai che anche da noi si usa lo stecco? noi la chiamiamo busa e serve a fare...i busiati appunto solo che sono più lunghi e più arrotolati di quelli vostri.
quansi quasi provo.
C'è un pastificio da noi (a trapani) che fa pasta fresca ed è uno spettacolo vedere le vecchine che nel retrobottega fanno le busiate a mano proprio come una volta.
e la nonna faceva gli gnocculi cavati non ho mai visto nessuno farli perfetti come lei.
RispondiEliminaohh insomma che bei ricordi.
Se dovessi scegliere mi troverei molto in imbarazzo... opterei per il tris!
RispondiEliminaCiao Lenny, grazie mille per il link. Vedro' di approfondire. Che bella questa pasta fatta in casa...chissa' se riesco a farla anche io...complimenti!!Sally...E' tardi ma mi hai fatto venire una gran fame...aiutoooo!Sally
RispondiEliminaSei migliorata????
RispondiEliminaE che caspita!!! :-)
Ciao e buona giornata!
RispondiEliminaBelli questi maccheroncini e poi piccanti a me piacciono molto :)
Un saluto
Carla di lettoemangiato
Ma che brava!!! Sei troppo in gamba, io non mi ci metto nemmeno, farei solo danni!!
RispondiEliminaLenny sei una cuoca nata!
Wow cercavo proprio come farli... copia e incollata li preparerò prestissimooooooo... a proposito e se li faccio con la semola?
RispondiEliminaLenny, che bellliii!
RispondiEliminaBellissime anche le foto della sequenza! Che lavorata che hai fatto!
Lenny sei sempre una sorpresa (strapiacevole)!
RispondiEliminaChe dire?Mille milioni di complimenti,per la bellezza e bontà di questo piatto e per la tua bravura.
Un bacio
da quanti secoli è che non faccio più i cavatelli? mi fai venire una voglia incredibile.
RispondiEliminaChapeau per il lavoro, che è tanto.
Lenny, che brava che sei!!
RispondiEliminaAnch'io la domenica faccio spesso sia la pasta che il pane...quanto mi piace!!!
beh con questo trio mi hai letteralmente stesa cara Lenny!!!!
RispondiEliminaNon saprei nemmeno quale scegliere, sai??? Assassina di stomaci! Il mio sta gorgogliando! Slurpsssss!
bravissima
bacioni
aiuolik - ... per ingannare il tempo, mentre attendevo il tuo ritorno
RispondiEliminaliquirizia - che curiosità!
enza - in effetti è una pasta della tradizione, comune e molte regioni italiane
elisabetta - è un'ottima scelta
sally - non è difficile da fare ed il procedimento è "terapeutico", perchè aiuta a riflettere
lory - Ohhhhhhhhhhhhhh!
carla - il piccante non guasta mai!
dolcetto - tu che sei così abile e certosina nella realizzazioni?
tatiana - in effetti non ho specificato che ho usato farina di grano duro
spilucchina - li ho realizzati in due tempi (dimezzando il lavoro): una domenica ho preparato quelli al pomodoro e allo zafferano ed un'altra domenica ho sperimentatio quelli piccanti
parole di burro - mi lasci senza parole. Grazie
comidademamma - ho intenzione di postarli prossimamente, se riesco a sperimentarli seguendo un'idea che ho in mente
dolci e non solo - quando c'è l'ispirazione, può essere una piacevole occupazione
sandra - confesso: l'assassinio non è premeditato.
Baci
Bello!! Li provo tutti e tre, bellissime foto e presentazione! Brava! Un bacio, Elga
RispondiEliminamamma3 - Ho dimenticato di precisare che la ricetta originale non prevede l'utilizzo dell'uovo, ma io, da patita di pasta all'uovo, quale sono, non ho potuto fare a meno di apportare questa modifica-innovazione.
RispondiEliminase li provi, poi fammi sapere.
Un bacio
Ma sei bravissima!!! Credo che ci voglia davvero tanta manualità..ma poi se vengono risultati come il tuo.. che soddisfazione! Complimenti davvero! Ciao Fico&Uva
RispondiEliminafico&uva - non bisogna lasciarsi impressionare dall'apparenza: sono molto semplici da realizzare
RispondiElimina